Salgono a 34.546 i morti da coronavirus in Uk, nel Regno Unito. Nelle ultime 24 ore, come mostrato dalla mappa della John Hopkins Università, le vittime oltre Manica sono aumentate di 468 unità (compresi anche i morti nelle case di cura e nelle proprie abitazioni), numeri confermati anche dalle autorità sanitarie della Gran Bretagna. Dati ancora piuttosto alti dalle parti di Londra, dove si sono registrati anche 3.451 nuovi infetti, per un totale da inizio epidemia che ha toccato quota 241.461, terza nazione al mondo per numero di positivi dietro a Stati Uniti e Russia. E fra le vittima c’è anche un bimbo di 8 mesi, tale Alexander Parsons, il decesso più giovane del Regno Unito collegato alla sindrome di Kawasaki. Nelle ultime settimane stanno aumentando di molti i casi di questa malattia fra i più piccoli, e sono diverse le teorie che parlano di un collegamento diretto con l’infezione da covid-19. La notizia della morte del piccolo Alexander è giunta nelle scorse ore, anche se il suo decesso risale allo scorso 25 aprile.
CORONAVIRUS UK, MORTO UN BIMBO DI 8 MESI PER SINDROME DI KAWASAKI
Il piccolo non presentava alcuna patologia pregressa, e poche ore prima del dramma era apparso sorridente e festante assieme a mamma e papà. “Inizi ad ascoltare gli esperti e la smetta di giocare con la vita delle persone – l’appello disperato al Mirror di Kathryn Rowlands, 19enne mamma del piccolo Alex – altrimenti altri genitori si ritroveranno nella nostra situazione. I medici e gli infermieri che hanno curato il nostro bambino sono stati fantastici ma se avessero saputo qualcosa in più sul collegamento tra il nuovo virus e questo raro disturbo infiammatorio avrebbero potuto fare qualcosa di più”. E a proposito di bambini, la Bma, l’associazione dei medici britannici, ha messo in guardia l’esecutivo Johnson su un’eventuale riapertura delle scuole a partire dal primo giugno, così come sembra intenzionato a fare il governo. Attraverso una nota inviata nella serata di ieri, come si legge sull’agenzia Nova, l’associazione di categoria sottolinea come i contagi siano ancora alti: “Non possiamo rischiare un secondo picco – le parole di Chaand Nagpaul, numero uno della Bma – o intraprendere azioni che rischiano di aumentare la diffusione di questo virus, in particolare quando vediamo tassi di contagio sostenuti in tutto il Regno Unito”.