Poco dopo le ore 18 il Premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm attuativo del Decreto Legge per le riaperture che inizieranno domani 18 maggio: a seguito del Dl quadro presentato in CdM venerdì scorso e dopo la conferenza stampa di ieri sera dove lo stesso Presidente del Consiglio aveva presentato i punti chiave della fase 2-bis in partenza da domani, le ultime ore hanno visto forti tensioni tra Regioni e Governo con un incontro fiume nella notte che ha parzialmente ricomposto la frattura creatasi ieri sera.
Il nodo delle linee guida regionali da adottare o meno nel Dpcm ha rischiato di far saltare il banco (anche se la Campania di De Luca ancora ora afferma di non aver voluto firmare l’intesa finale): i territori volevano che venisse rispettato la firma congiunta arrivata nella notte tra venerdì e sabato in modo da rappresentare una nota positiva per commercianti ed esercenti (riviste le eccessivamente rigide linee guida dell’Inail) dopo già 2 mesi di lockdown che ne hanno affossato le attività. Il testo finale del Dpcm però in ultima bozza non rappresentava appieno quell’accordo e così le Regioni sono andate su tutte le furie: dopo nuova videoconferenza alle 3 di notte con Boccia e Conte, alla fine, la quadra è stata trovata e i Governatori di Regione attendevano solo l’uscita del testo ufficiale del Dpcm per poter redigere gli ultimi dettagli delle singole ordinanze regionali.
FIRMATO NUOVO DPCM: ECCO TUTTE LE DATE
«Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrebbe tornare a salire. I nostri principi rimangono gli stessi, prima di tutto la tutela della vita e della salute dei cittadini, e non sono negoziabili. Ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase» ha spiegato giusto ieri in conferenza stampa il Presidente del Consiglio nel presentare il nuovo Dpcm 17 maggio “attuativo” del Decreto Quadro sulle riaperture. Dal 18 maggio possono riaprire bar, ristoranti, pizzerie, negozi, parrucchieri, estetisti, musei e stabilimenti balneari sulla base di protocolli di sicurezza approvati dalle regioni e a patto che queste ultime «tengano sotto controllo la curva epidemiologica»: dal 20 maggio via libera alle autoscuole, dal 25 maggio invece via libera per palestre, piscine e centri sportivi mentre dal 15 giugno potranno riaprire cinema, teatri e centri estivi. Per ogni settore, le Regioni dal 18 maggio fino al 31 luglio potranno intervenire con misure ampliative o restrittive in maniera autonoma. Resta però nel Dpcm una «clausola di salvaguardia dello Stato», che in caso di risalita delle curva epidemiologica «può intervenire qualora non lo facessero i governatori».
LE NUOVE REGOLE NEL DPCM 18 MAGGIO
Gli ultimi ad aprire dopo il lockdown sono cinema e teatri, ma resta il vincolo di assembramento di massimo 200 persone negli spazi chiusi e mille all’aperto: restano invece ancora chiusi fino a data da destinarsi centri benessere, centri termali (aperti quali che fanno esclusivi servizi di assistenza), centri culturali e centri sociali. Nel nuovo Dpcm 17 maggio firmato dal Premier Conte si mettono per iscritto le linee guida e i protocolli per le riaperture di bar e ristoranti, con questi 7 criteri: «1) le modalità di accesso, ricevimento, assistenza agli ospiti; 2) le modalità di utilizzo degli spazi comuni, fatte salve le specifiche prescrizioni adottate per le attività di somministrazione di cibi e bevande e di ristorazione; 3) le misure igienico-sanitarie per le camere e gli ambienti comuni; 4) l’accesso dei fornitori esterni; 5) le modalità di svolgimento delle attività ludiche e sportive; 6) lo svolgimento di eventuali servizi navetta a disposizione dei clienti; 7) le modalità di informazione agli ospiti e agli operatori circa le misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire all’interno delle strutture ricettive e negli eventuali spazi all’aperto di pertinenza».
Fronte spostamenti, dal 3 giugno sarà possibile non solo ritornare ad uscire dalle Regioni mandando definitivamente in “soffitta” l’autocertificazione (dal 18 maggio è invece libera totale circolazione all’interno della propria Regione di residenza) ma anche i viaggi da e per i seguenti Stati: a) Stati membri dell’Unione Europea; b) Stati parte dell’accordo di Schengen; c) Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; d) Andorra, Principato di Monaco; e) Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano. Dal 3 al 15 giugno restano vietati tutti gli altri Stati non contenuti nella lista messa a disposizione dal Ministero degli Esteri.
Qui il testo definitivo del Dpcm 17 maggio – Qui gli allegati del nuovo Decreto