La 73^ Assemblea Generale della Oms è stata interamente dedicata all’emergenza Coronavirus e, come si legge su Quotidiano Sanità, ha adottato ufficialmente la risoluzione proposta da Unione Europea e oltre 100 Paesi sull’opportunità di intensificare gli sforzi e attuare una collaborazione più stretta nel combattere la pandemia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avrà il ruolo di organizzazione e guida, ne parlavamo già ieri ma ora possiamo approfondire; a ratificare la risoluzione è stata Keva Bain, ambasciatrice delle Bahamas e presidente dell’Assemblea. Non ci sono state obiezioni, nemmeno da parte degli Stati Uniti che pure non hanno sottoscritto la proposta; tra gli Stati che invece avevano firmato figura anche la Cina, pur con tutte le critiche che le sono piovute addosso per la gestione della pandemia e soprattutto delle informazioni (ricordiamo le accuse in particolare da parte degli stessi USA).
Il progetto di risoluzione si chiama ufficialmente Covid 19 Response, e tocca vari temi; viene riconosciuto il principio di equità nell’accesso a terapie e tecnologie utili a combattere il Coronavirus con l’impegno a rimuovere eventuali ostacoli; sono 14 i punti ai quali gli Stati membri sono stati richiamati. Il primo riguarda l’implementazione delle risposte nazionali e la risposta alle esigenze sanitarie in accordo con l’Oms, coinvolgendo la comunità e gli stakeholder più influenti; si parla poi di misure che vadano a implementare il rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali con particolare attenzione alle disabilità e il gender gap, tramite la coesione sociale e la protezione da difficoltà finanziarie, violenza, stigma e discriminazione. Ancora, l’assicurazione che le restrizioni alla libertà di movimento sono temporanee ma con la garanzia di avere accesso ad acqua potabile, alla sanificazione e all’igiene.
RISOLUZIONE PER LOTTA AL CORONAVIRUS: I PUNTI
Il documento del Covid 19 Response continua, parlando di tecnologia digitale come risposta al Coronavirus, informazioni costanti all’Oms, promozione della ricerca pubblica e privata con finanziamenti ad essa e allo sviluppo, accesso garantito a test, trattamenti e cure palliative (abbiamo parlato ieri, anche in questo senso, del caso della Svezia e delle sue case di cura), l’ottimizzazione dell’uso di antibiotici ma anche l’adeguata presenza delle donne in tutte queste attività e il sostenimento finanziario all’Oms. Inoltre, l’Assemblea Generale ha indirizzato alcune richieste alle organizzazioni internazionali e gli stakeholder: tra queste la richiesta di supporto agli Stati Membri nell’implementazione di piani multisettoriali, la collaborazione a ogni livello di ricerca e sviluppo su farmaci e vaccini, la lotta alle false informazioni che girano anche e soprattutto sul web.
Al Direttore Generale è stato poi chiesto di continuare a lavorare in sinergia con le Nazioni Unite, lo sviluppo e il rafforzamento dell’Oms a tutti i livelli, l’assistenza agli Stati Membri circa l’attività di contrasto della pandemia da Coronavirus, il lavoro a stretto contatto con Onu, Fao e World Organisation per Animal Health, l’informazione periodica agli Stati Membri sul fund raising e l’allocazione delle risorse finanziarie, così come l’avvio immediato (o il prima possibile) di un confronto con gli stessi Stati affinchè si possa valutare l’efficacia delle risposte messe in atto. Infine, naturalmente, il riferimento alla 74^ Assemblea Mondiale della Sanità, attraverso la 48^ sessione del Consiglio Direttivo, sull’attuazione di questa risoluzione.