Il gravissimo incidente in cui rimase coinvolto Niki Lauda nel 1976 lasciò il pilota con il volto sfigurato. Intrappolato nelle fiamme, Niki Lauda rischiò di perdere la vita. Nonostante riuscì a sopravvivere, quell’incidente lasciò sul volto del pilota i segni. Per diversi giorni, le condizioni del pilota apparvero gravissime, ma Lauda riuscì a sopravvivere anche se le cicatrici che lo accompagnarono per il resto della sua esistenza, ricordavano sempre sia a lui che ai suoi tifosi quei momenti drammatici. “L’impatto è stato così violento che il casco mi si è tolto da solo”, amava raccontare il pilota che, con il tempo, riuscì ad accettare quanto accaduto. Una tragedia sfiorata che resterà nella storia dello sport mondiale (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
INCIDENTE NIKI LAUDA AL NURBURGRING: L’ASFALTO UMIDO…
L’incidente subito da Niki Lauda al Nürburgring nel corso del Gran Premio di Germania di Formula 1 del 1976 è uno degli eventi più famosi nella storia della Formula 1 e sicuramente anche il perno della vicenda del film Rush, che narra la grande rivalità fra il pilota austriaco della Ferrari e il britannico James Hunt, suo grande rivale al volante della McLaren.
Campione del Mondo in carica, Lauda era il grande favorito per la conquista del titolo iridato anche nel 1976: i risultati fino al Nürburgring sembravano confermare questa previsione e Lauda volava verso il secondo Mondiale consecutivo, pur tallonato da Hunt, grande rivale non solo in pista, dal momento che i due erano completamente diversi anche come stile di vita.
Eccoci dunque a domenica 1 agosto 1976. Sul leggendario circuito del Nürburgring Nordschleife, Niki Lauda parte con le gomme da bagnato ma la pista si stava asciugando e di conseguenza l’austriaco della Ferrari è costretto quasi immediatamente a rientrare ai box. Lauda si lancerà dunque in un tentativo di rimonta che finirà nel peggiore dei modi: un grave incidente alla curva Bergwerk, causato probabilmente proprio dalla poca aderenza fornita dalle gomme ancora fredde su un tratto di asfalto umido.
L’INCIDENTE DI LAUDA AL NURBURGRING E IL RECUPERO LAMPO
Lauda, dopo aver perso il controllo della propria Ferrari, colpì una roccia a lato del circuito, e terminò la sua corsa in mezzo alla pista, privo del casco scalzatosi nell’urto. La monoposto prese fuoco per la fuoriuscita di benzina e il pilota rimase intrappolato nella vettura in fiamme, prima che alcuni colleghi sopraggiungessero cercando coraggiosamente di aiutarlo: tra questi soprattutto Arturo Merzario, il quale estrasse Lauda dall’abitacolo in fiamme, salvandogli la vita in questo incidente che davvero avrebbe potuto essere fatale.
Per giorni Lauda rimase in condizioni molto critiche, sia per le gravi ustioni subìte sia per aver inalato i velenosi fumi della benzina. Solamente il 5 agosto Niki venne dichiarato fuori pericolo dai medici, che però prevedevano per lui un lungo stop. Invece, Lauda tornerà al volante della sua Ferrari già a Monza, al Gp Italia in programma appena sei settimane dopo: il Mondiale 1976 andò comunque ad Hunt in virtù della gara finale al Monte Fuji, in Giappone, di nuovo segnata dalla pioggia. Lauda era in ogni caso entrato definitivamente nella leggenda e avrebbe conquistato nel 1977 il suo secondo Mondiale di Formula 1.
Segnaliamo infine alcune discrepanze tra il film Rush e quanto accadde davvero al Nürburgring il giorno dell’incidente: Lauda non esortò i colleghi a non gareggiare per via della pioggia e non superò Mario Andretti nella rimonta, dal momento che l’italo-americano si era fermato proprio nel momento in cui Lauda stava uscendo dai box.