Oggi, giovedì 21 maggio 2020, è il giorno dello sciopero dei braccianti contro il dl Rilancio. Migranti in piazza contro il decreto del Governo nonostante la grande sanatoria promossa dal ministro Teresa Bellanova, che si è messa a piangere dall’emozione nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo testo governativo.
Lacrime che non hanno intenerito i braccianti: il sindacalista Usb, Aboubakar Soumahoro, ha promosso lo stop per tutta la giornata in protesta per coloro che non potranno usufruire della regolarizzazione voluta dal ministro dell’Agricoltura. «Il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto Rilancio che contiene un provvedimento di regolarizzazione delle braccia e non della salute delle persone, senza tenere conto dell’attuale contesto di pandemia che sta divorando la nostra comunità con migliaia di morti», la posizione del sindacalista in un video.
SCIOPERO BRACCIANTI VS DL RILANCIO: LACRIME DELLA BELLANOVA NON BASTANO
Il discorso pieno di commozione di Teresa Bellanova ha fatto esultare molti esponenti del Governo, una sanatoria che permette di mettere in regolare migliaia di migranti, ma tutto ciò non è abbastanza. I braccianti, spalleggiati da Sardine e Partito Comunista, sono in piazza per chiedere diritti e per denunciare una finta lotta allo sfruttamento.
Soumahoro ha aggiunto: «Contestiamo che la regolarizzazione sia subordinata all’utilizzo delle braccia in determinati settori, escludendone altri; contestiamo che la regolarizzazione sia riservata a chi ha un permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, escludendo gran parte delle vittime dei decreti sicurezza ancora in vigore; contestiamo che il permesso di soggiorno sia subordinato al contratto di lavoro, che rende vulnerabili e ricattabili lavoratori e lavoratrici, la Bossi-Fini è ancora in vigore». Insomma, la minaccia di far cadere il Governo sembra essere risultata inutile: la Bellanova non è riuscita ad esaudire tutte le richieste dei migranti, che vogliono più diritti e più regolarizzazioni. Non ci resta che attendere le prossime mosse dell’esecutivo…