Oggi si è spento all’età di 81 anni Gigi Simoni, protagonista di inestimabile valore per il mondo dello sport italiano e uomo dei record per il calcio: è dunque gravissimo lutto per la sua famiglia, composta dalla moglie Monica Fontani e per il figlio Leonardo a cui ci riuniamo nel dolore di questo drammatico momento. La scomparsa di Simoni ovviamente è forte di grandissimo dolore per tutti i suoi estimatori ma senza dubbio per la sua compagnia di vita, Monica, che ha sempre ricoperto un ruolo centrale nella vita dell’allenatore e del dirigente. Benché sia sempre rimasta lontana dai riflettori, come pure lo stesso Gigi Simoni, che faceva parlare per sè le sue imprese in campo come il suo carattere amabile, pure la moglie ha sempre rivestito un ruolo di sostegno insostituibile, sia per nei buoni che nei cattivi momenti. Lo aveva rivelato solo pochi mesi fa lo stesso Gigi Simoni, in occasione di un intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in occasione dei suoi 80 anni, in cui si diceva “fortunato” ad avere al suo fianco la sua famiglia.
MONICA FONTANI, MOGLIE GIGI SIMONI: NEL 99 PERSERO UN FIGLIO
Personaggio lontano dai riflettori, come pure d’altronde era stato pure il marito, Monica Fontani, moglie di Gigi Simoni oggi scomparso, solo raramente ha preso la parola in pubblico. Una delle poche volte, certo tra le più drammatiche per la storia della famiglia, è stato quando nel giugno del 2019 l’ex allenatore fu colto da ictus e venne ricoverato in condizioni gravissime in ospedale. Allora a un giornale locale, la Fontani volle informare gli appassionati e i fan delle condizioni del marito, affermando che “continuava a lottare assiema tutti noi”: nei giorni successivi sempre la moglie intervenne con poche parole per ringraziare dell’affetto di tifosi e società espresso in quesi giorni così drammatici. Una fedele compagna dunque, silenziosa, ma sempre vicina a Gigi Simoni: assieme i due nel lontano 1999 pure dovettero affrontare un grave lutto, la scomparsa del figlio Adriano Simoni ad appena 33 anni, in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale, dopo dieci giorni di agonia in ospedale.