Quasi altri 1000 morti nelle ultime ore in Brasile. Come si legge sulla mappa della Johns Hopkins University, le vittime nella più grande nazione del Sud America sono salite a quota 22.013, a causa delle 965 nuove morti in più rispetto alla precedente rilevazione. Come riferisce il ministero della salute nazionale, i nuovi contagi sono stati invece 16.508, per un computo totale di 347.398 infetti da inizio epidemia, seconda nazione al mondo in quanto a casi. Una situazione di totale emergenza anche perchè, come vi raccontiamo ormai da più giorni, il Brasile non è attrezzato a livello sanitario per far fronte ad un’epidemia di questa portata. A conferma di ciò, il bilancio gravissimo di vittime fra gli operatori sanitari, con il 40% dei morti totali facenti parte proprio della categoria degli infermieri. I dipendenti ospedalieri muoiono a causa della mancanza di norme igieniche nelle varie strutture del paese, nonché per via della gravissima carenza di dispositivi di protezione individuale, leggasi mascherine, guanti e camici.
CORONAVIRUS BRASILE: ACCESE CRITICHE VERSO BOLSONARO
Le zone più colpite restano gli stati di San Paolo e Rio de Janeiro, in particolare la città di San Paolo è divenuta tristemente nota per le fosse comuni presso il cimitero di Formosa. E con il diffondersi del virus, montano le proteste nei confronti del presidente Jair Bolsonaro, accusato di aver preso troppo sottogamba l’emergenza, non attuando misure drastiche come un lockdown duro, così come fatto in praticamente ogni angolo del mondo colpito in maniera seria dall’epidemia. Bolsonaro viene criticato anche per aver fatto pressioni sull’uso di farmaci antimalarici come la idrossiclorochina e la clorochina, nonostante gli scienziati invito alla prudenza sull’utilizzo di questi medicinali come cura per il covid, vista la loro pericolosità: “Le nostre attuali revisioni cliniche – le parole di Mike Ryan, direttore emergenze dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità – condotte dalla Pan American Health Organization, e le attuali evidenze, non supportano l’uso diffuso di idrossiclorochina per il trattamento di COVID-19 fino al completamento di studi che ci permettano di avere risultati chiari”.