È terminata ufficialmente la quarantena di Silvia Aisha Romano, la giovane attivista italiana sequestrata nel novembre 2018 in Africa, dove ha vissuto 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia prima di essere liberata a inizio mese in cambio del pagamento di un riscatto da parte dello Stato. La ragazza aveva fatto rientro nella sua abitazione di Milano l’11 maggio e, considerato il delicato periodo di emergenza epidemiologica attraversato non soltanto dal nostro Paese, ma, più in generale, dal mondo intero, era stata costretta, come tutti coloro che fanno rientro da Paesi stranieri (calciatori inclusi), a osservare un severo regime di isolamento domiciliare di due settimane, nelle quali ha ripreso confidenza con la sua abitazione, con la sua patria, scrivendo sui social network messaggi di pace e perdono tratti dal Corano, nonostante proprio in quegli ambienti virtuali fosse appena germogliata una vera e propria guerra nei suoi confronti, con alcuni post e tweet contenenti messaggi spaventosi, di puro odio. Oggi, lunedì 25 maggio 2020, Silvia Aisha Romano è uscita di casa per la prima volta, con un velo beige sulla testa e sulle spalle e una mascherina di colore bordeaux. La destinazione raggiunta? Un centro estetico non troppo distante dalla sua dimora, raggiunto a bordo di un taxi sul quale ha viaggiato anche la mamma della ragazza.