L’Istituto Nazionale di Statistica ha condotto un’indagine, condotta nel corso della Fase 1 di emergenza Coronavirus – il periodo è quello tra il 5 e il 21 aprile, dunque in pieno lockdown – su come gli italiani hanno vissuto la pandemia. Isolamento e non solo: l’Istat ha preso in esame vari dati che riguardano il distanziamento sociale, le misure restrittive e sanitarie prese per evitare o limitare il contagio fino all’aspetto psicologico. La prima statistica presa in esame riguarda l’utilizzo delle mascherine, anche perché il tema è stato particolarmente discusso andando a toccare elementi quali la necessità o meno di indossarla, quando farne uso e quali fossero i benefici per sè e per gli altri. Ebbene, nove italiani su dieci l’hanno utilizzata; in percentuale, l’89% delle persone con 18 o più anni era solita farne uso ma in qualunque fascia di età i dati relativi a questo aspetto sono alti, toccando il 94,5% per i 45-54.
COME L’ITALIA HA VISSUTO IL LOCKDOWN
Tra chi invece non ha usato la mascherina, il 31,3% non ha potuto non avendola trovata – c’è stato un periodo nel quale si era diffusa l’emergenza dovuta alla carenza di questo dispositivo – ma il 68,6% probabilmente non ne ha avuto bisogno e, all’interno di questa percentuale, abbiamo un 48,2% di persone che nemmeno l’hanno cercata. Altri dati ci dicono che nelle zone maggiormente colpite dall’emergenza la disponibilità di mascherine era più alta: nella zona rossa infatti solo il 20,9% non le ha trovate, ma si arriva al 40,9% nelle aree del Sud Italia che, secondo le statistiche relative ai contagi del Coronavirus, ha avuto molti meno casi rispetto al Nord. Ancora, ci sono i numeri sui luoghi in cui le mascherine sono state acquistate: prevalentemente in farmacia o negozi di sanitaria (la metà della gente), per il 22,3% sono stati utili parenti o amici ma c’è un buon 12,4% di persone che hanno pensato al fai da te o comunque le ha ricevute da altri, ma sempre fatte artigianalmente.
L’Istat ha poi preso in esame il dato relativo alla fiducia nei confronti di medici e operatori sanitari, ampiamente lodati in rete e non solo per il loro lavoro in prima linea: c’è un riscontro statistico visto che il punteggio medio che il popolo italiano ha dato loro è di 9 su 10, mentre arriviamo a 8,7 per l’operato della Protezione Civile. In generale c’è stata alta fiducia nei confronti di tutti questi operatori; infine i dati sul modo in cui il lockdown è stato vissuto. “Clima familiare coeso e positivo” è il riscontro in questo caso, meno del 15% ha scelto di commentare questa esperienza con parole che non siano immediatamente riconducibili a fatti o sensazioni positive. Termini negativi sono stati usati solo in un 8% dei casi, mentre il 91,2% ha parlato in termini positivi delle regole imposte dal Governo per limitare e contrastare la pandemia da Coronavirus, per l’89,5% queste misure sono state chiare.