E’ un Daniele Massaro a 360° quello che si è raccontato questa mattina presto ai microfoni de I Lunatici, trasmissione su Rai Radio 2: l’ex giocatore del Milan infatti non si è davvero nascosto regalando a fan e appassionati alcune perle della sua immensa carriera calcistica che è iniziata proprio grazie ad Adriano Galliani. Anzi è proprio l’incontro con il dirigente che cambiò la vita dello stesso Massaro, come lui stesso ha dichiarato: “L’incontro che ha cambiato la mia vita è stato quello con Adriano Galliani, che mi vide e mi portò al Monza. E che quando Berlusconi comprò il Milan, dopo aver iniziato a lavorare per il club rossonero, gli consigliò di portarmi a Milano, raccontando al presidente che praticamente mi aveva visto nascere”. Da qui l’approdo al Milan, a cui è rimasto legato dal 1988 al 1995 (con nel mezzo una stagione anche alla Roma) e club a cui certo lo stesso Massaro è legatissimo.
MASSARO E IL MILAN DI SACCHI
Un’avventura certo incredibile per Massaro al Milan, indimenticabile, e che pure poteva anche non cominciare mai. Come ci svela lo stesso ex giocatore sempre in diretta radio, che pare, non essere andato subito a geni al tecnico di allora, Arrigo Sacchi: “Quando arrivai al Milan Sacchi mi vide e mi disse che con lui non avrei mai giocato. Perché non avevo le caratteristiche che aveva in mente per praticare il suo tipo di calcio. Risposti ‘perfetto mister, mi insegni a giocare a pallone‘. E in tal senso Massaro poi aggiunge ancora sul rapporto con il suo allenatore, a cui certo deve un salto di qualità nella propria carriera: “Per Sacchi ho cambiato ruolo, io nascevo da centrocampista, ho giocato anche da centravanti, ma tornare in Nazionale per i mondiali del 1994 dodici anni dopo aver vinto la Coppa del Mondo con l’Italia nel 1982 fu una soddisfazione indescrivibile”.
MASSARO E LA NAZIONALE
Ma se con il Milan Massaro trova parecchie soddisfazioni, in Nazionale l’ex centrocampista non ebbe altrettanta fortuna: indimenticabile in tal senso lo sfortunatissimo rigore sbagliato nella partita contro il Brasile ai Mondiali USA’94. Riferendosi a tale episodio il rossonero aggiunge: “In realtà io non avrei dovuto tirarlo, non ero nella lista e dei rigoristi e in carriera non avevo mai calciato un rigore. Ma mi sono assunto comunque quella responsabilità e purtroppo è andata male”. Massaro ha poi aggiunto rivelando un aneddoto di questi giorni di quarantena casalinga: Nel periodo di lockdown hanno ritrasmesso quella partita in televisione, non nego di averla guardata sperando inconsciamente in un esito diverso. Mi dicevo ‘Dai Daniele, questa volta sai dove si butta il portiere del Brasile, stavolta la metti dentro. E invece no“.
MASSARO E LA RISSA CON PORTALUPPI
In ultima battuta certo vi è spazio per Massaro anche per parlare dei calciatori più forti che ha incontrato in carriera, da Van Basten e Savicevic, ma pure per regalarci un ultimO retroscena, sull’unica stagione passata con la Roma e sulla famosa rissa che lo avrebbe visto convoli con Portaluppi negli spogliatoi dopo la partita contro l’Atalanta nell’ottobre del 1988, poi pareggiata. Anzi proprio su questo Massaro aggiunge: “Durante il ritorno negli spogliatoi sono volate parole grosse, anche io mi sono fatto sentire. Poi negli spogliatoi effettivamente qualcuno è arrivato alle mani, ma non sono stato io. Evidentemente, sapendo che a fine stagione sarei tornato al Milan, è convenuto dare la colpa a me”.