Polemica su Rete 4 nella puntata serale di Fuori dal Coro, in cui Mario Giordano con gli ospiti in studio ha denunciato l’abuso che dalle carceri si fa dei telefoni cellulari che lo stato stesso ha distribuito dai detenuti. Due detenuti del carcere di Airola a Benevento, lunedì 18 maggio alle 11.30 si sono collegati in un programma in una web tv, RTC, nella trasmissione “Casa Bonavolta”. Un programma di musica in cui si possono fare dediche e loro hanno mandato una foto dal carcere che è stata mostrata. Uno dei due si chiama Ciro Urzillo, in carcere per aver ucciso una guardia giurata nel tentativo di rubargli una pistola. L’altro si chiama Aniello Iaquino, soprannominato “Senzanima”, un baby killer che a 16 anni sgozzò e fece a pezzi due persone. Nonostante questi reati molto gravi, Mario Giordano lamenta la possibilità di potersi collegare in un programma su una web tv.
GRATTERI: “INIBIRE ONDE DEI CELLULARI”
Il magistrato Nicola Gratteri afferma: “Fossi nei direttori delle carceri metterei degli inibitori per le onde dei telefoni cellulari, per impedire di comunicare con l’esterno”. Giordano mostra invece una circolare del DAP del 21 marzo in cui si mostra l’acquisizione di oltre 1600 telefoni cellulari da distribuire nelle carceri per garantire i collegamenti. Gianluigi Nuzzi ha sottolineato in merito: “Lo Stato italiano ha dimostrato di non saper gestire le rivolte nelle carceri e dunque ha deciso di aiutare i detenuti. Per fare questo ha deciso di distribuire dei suppletivi rispetto ai dialoghi con i familiari. Hanno dunque distribuito tablet e telefonini, fino ad arrivare alla grande polemica relativa alla scarcerazione dei boss. Si sono però dimenticati di limitare l’uso di questi cellulari per contattare i familiari. Questo ha portato i due omicidi a contattare la radio, altri li potrebbero utilizzare per usi altrettanto probiti nel carcere.”