Torna di moda il nome di Edin Dzeko per l’attacco dell’Inter. Il reparto offensivo nerazzurro si muove attraverso complessi incastri di calciomercato che derivano anche dalle operazioni che la società deve definire rispetto alle sessioni passate, ma se tutti i pezzi del puzzle dovessero andare al loro posto l’obiettivo per Antonio Conte sarebbe garantito. L’idea del tecnico salentino è quello di avere a disposizione un attacco con i controfiocchi, pronto a giocarsela in Italia e a fare la differenza anche in Europa: quest’anno, lo abbiamo visto, la coperta corta e l’infortunio di Alexis Sanchez hanno costretto Conte a spremere oltre il voluto Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, perché ad un certo punto l’unica alternativa dalla panchina era il giovanissimo Sebastiano Esposito. L’imperativo è evitare che possa succedere la stessa cosa per l’anno prossimo, dunque perché sia così bisognerà arrivare almeno a due attaccanti.
Edin Dzeko è stato vicinissimo all’Inter in passato, lo ricorderete; alla fine il bosniaco ha scelto di rimanere alla Roma e la scelta è stata saggia per entrambi, perché lui si è ritrovato tornando a segnare a ripetizione e i giallorossi hanno confermato quel bomber che serve come il pane per andare all’assalto del quarto posto. Adesso però le cose potrebbero cambiare, perchè Dzeko ha un anno in più e perché il nuovo progetto di Paulo Fonseca potrebbe escluderlo, che sia direttamente o meno – ovvero con l’attaccante che chiederebbe di poter fare un’altra esperienza. Il balcanico costa 10 milioni, come scritto anche dal Corriere della Sera: un affare tutto considerato, perché permetterebbe all’Inter di arrivare a un altro centravanti di grande valore. Attualmente, i nomi che vengono proposti sono tre: Timo Werner è forse quello maggiormente stuzzicante per età e mole di gol segnati nelle ultime stagioni – inoltre ha profilo internazionale – poi resta sullo sfondo Edinson Cavani che lascerebbe il Psg a parametro zero e sarebbe comunque un’ottima occasione.
DZEKO ALL’INTER?
Il terzo nome, e il vero sogno di Beppe Marotta, è Paulo Dybala: tuttavia per la Joya la trattativa potrebbe non cominciare nemmeno, in primis perché la Juventus valuterebbe tante altre opzioni prima di cederlo all’Inter e poi perché, nonostante il Coronavirus, la società campione d’Italia chiede almeno 90 milioni di euro. Certo i nerazzurri potrebbero comunque provarci: Mauro Icardi dovrebbe essere riscattato dal Psg per 65 milioni di euro, 10 ne arriveranno dal Bayern Monaco per Ivan Perisic e poi ci sarebbe l’ingente somma di denaro che il Barcellona recapiterebbe nelle casse per Lautaro Martinez. Diciamo un totale di 160 milioni, più o meno: lo spazio per andare ad acquistare due attaccanti di grande valore c’è tutto ma, dovendo sistemare anche il centrocampo – soprattutto se Marcelo Brozovic dovesse partire –è plausibile pensare che il tesoretto sia speso per una sola punta di peso e, di conseguenza, sia un affare tra Werner (costo del cartellino elevato) e Cavani, gratis come cartellino ma con ingaggio pesante.
Nonostante questo, Dzeko può comunque arrivare: sarebbe la ciliegina sulla torta per Conte e l’Inter, diverso se invece il bosniaco fosse l’unico acquisto nel reparto avanzato dovendo fare coppia con Romelu Lukaku. L’intesa potrebbe anche esserci, ma poi saremmo al punto di partenza perché, considerato che Sanchez non verrà riscattato, l’Inter si ritroverebbe comunque con tre attaccanti e, per di più, avrebbe sostituito un elemento giovane come Lautaro con un profilo che ha 11 anni in più e ne ha già compiuti 34 lo scorso marzo. Vero che l’età in certi casi non conta, vero anche che l’Inter deve provare a costruire un progetto che duri nel tempo e non farsi prendere dall’ansia di dover vincere subito, fornendo al suo allenatore rose dalla durata breve con la necessità di smantellare nell’immediato – il che potrebbe risultare tremendamente complicato. Dunque i nerazzurri continuano a puntare Dzeko: vedremo se la Roma deciderà di venderlo e quale sarà la volontà del calciatore, prima eventualmente bisognerà aspettare che la Serie A riprenda la sua normale attività.