E’ morto due giorni fa, nella mattina di martedì 26 maggio, Prahlad Jani. Il santone e mistico indiano, all’anagrafe Chunriwala Mataji, si è spento nella sua casa: Sheetal Chaudhary, che viveva con lui, ha raccontato ad AFP che il mistico è stato trasportato in ospedale dopo la mezzanotte ma è stato dichiarato morto all’arrivo. Per due giorni il corpo sarà esposto ad Ambaji perché i fedeli lo possano omaggiare e pregare: è una città famosa per la presenza di molti templi ed è anche quella vicino la quale Jani viveva dal 1970, in una foresta vicina al tempi Gujarati. La storia di questo personaggio, morto a 90 anni, avrebbe dell’incredibile: quando era un bambino, a 11 anni, avrebbe avuto un’esperienza mistica che lo avrebbe portato a diventare un seguace della dea indù Amba, spesso raffigurata a cavalcioni di un leone (o una tigre) e tante braccia che impugnano armi.
PRAHLAD JANI E’ MORTO A 90 ANNI
Da quel momento Prahlad Jani ha iniziato a vestire gli abiti femminili tipici dei seguaci della dea: in particolare un abito rosso somigliante al sari ma anche gioielli e fiori cremisi lungo i capelli, che aveva fatto crescere ben oltre le spalle. Dal 1940, anno della sua esperienza mistico-religiosa, questo personaggio avrebbe vissuto senza servirsi di cibo o acqua: aveva dichiarato in epoca recente di come fosse la dea Amba a fornirgli un nutrimento liquido attraverso un foro nel palato. Naturalmente, la cosa ha fatto scalpore: come è possibile vivere per 80 anni senza cibo? Eppure, sembrava che fosse effettivamente così: Prahlad Jani è stato osservato in due diverse occasioni (a distanza di 7 anni) da equipe scientifiche e già nel 2003 le telecamere a circuito chiuso, in funzione 24 ore su 24, avevano rivelato come effettivamente il mistico pareva non entrare a contatto con l’acqua se non per il bagno e per fare i gargarismi.
Quelle ricerche, che sarebbero stupefacenti, non sono tuttavia state pubblicate: non sono mai comparse su riviste scientifiche e dunque nessuno le ha potute studiare e approfondire. Sudhir Shah, neurologo all’ospedale Sterling di Ahmedabad, era stato interrogato circa lo studio condotto all’inizio del millennio e aveva riferito come i risultati fossero riservati. Nel 2010 Jani era stato tenuto sotto osservazione per 15 giorni al termine dei quali, apparentemente trascorsi senza mangiare bere o evacuare, lo si era trovato in perfetta salute; nonostante la scoperta sarebbe potuta essere rivoluzionaria, appunto, queste ricerche su di lui non sono mai state pubblicate e infatti parecchi esperti le hanno bollate come prive di valenza scientifica e in alcuni casi anche come “imbrogli”, citando la possibilità di entrare a contatto con l’acqua facendo bagno e gargarismi. A oggi, non esistono prove circa il totale digiuno da parte dei respiriani.