L’osservazione è stata inserita in un servizio pubblicato su “Articolo 21”: sui dispositivi Android, fra i servizi disponibili è comparsa la dicitura “notifiche di esposizione al Covid-19”, senza che siano stati effettuati aggiornamenti dell’applicazione o del sistema. In buona sostanza, è stata inserita l’applicazione per tracciare i casi di Coronavirus senza chiedere consenso all’utente, come si evince da quanto spiegato nell’articolo: andando su “Impostazioni” e cliccando su “Google”, ci si imbatte subito nel virgolettato sopra riportato. Aprendo il link, compare una spiegazione lunghissima, nella quale sostanzialmente si dice che “il tuo telefono deve usare il Bluetooth per raccogliere e condividere in modo sicuro gli ID casuali con altri telefoni nelle vicinanze. Gli ID vengono eliminati automaticamente dopo 14 giorni” e che “la geolocalizzazione del dispositivo deve essere attiva per poter rilevare i dispositivi Bluetooth nelle vicinanze, ma per le notifiche di esposizione al Covid-19 non viene usata la posizione del dispositivo”.
APPLICAZIONE COVID GIÀ INSTALLATA SU ANDROID? SERVE CONSENSO
Scorrendo il testo, si legge ancora che “l’app può avvisarti se ha rilevato la tua vicinanza a qualcuno che ha segnalato un risultato positivo al test del Covid-19. La data, la durata e l’intensità del segnale associate all’esposizione verranno condivise con l’app”. Inoltre, “se il risultato del tuo test del Covid-19 è positivo, puoi decidere di condividere gli ID casuali del tuo telefono con l’app autorizzata, affinché quest’ultima possa informare in modo anonimo le altre persone”. Un servizio importante in chiave attuale e futura, certo. Ma, come scritto sulle colonne di “Articolo 21”, sarebbe stato gradevole ricevere un preavviso sul suo approdo sui dispositivi mobili griffati Android. Ad onor del vero, è opportuno e corretto specificare che l’app funzionerà soltanto in caso di spontanea adesione da parte dell’utente, dal momento che senza geolocalizzazione attivata non può raccogliere e trasmettere dati; tuttavia, quest’episodio fa capire una volta di più quanto ormai l’uomo sia schiavo della tecnologia, delle sue leggi e delle sue decisioni, alle quali non può opporsi.