E’ polemica dopo che il filosofo Diego Fusaro, ha utilizzato il caso di George Floyd per fare dell’ironia sui social. Una sorta di “black humor” che non è stato apprezzato da numerosi naviganti, a cominciare dal giornalista David Parenzo. Ma facciamo un passo indietro per spiegare brevemente cosa sia successo. Il 46enne afroamericano ucciso negli scorsi a Minneapolis da un poliziotto, dopo che questi ha premuto il ginocchio sulla gola dell’arrestato, ha continuato a ripetere prima di perdere i sensi, la frase “I can’t breathe” (“Non riesco a respirare”). Parole che hanno fatto il giro del mondo, divenendo una sorta di motto nei confronti dei troppi episodi di razzismo non soltanto negli Stati Uniti. Fatto sta che Fusaro ha pubblicato un tweet in cui ha scritto: “I can’t breathe. Le parole di George Floyd siano anche il grido contro la mascherina obbligatoria sempre e comunque”.
DIEGO FUSARO IRONICO SU TWITTER, PARENZO: “UN ALTRO MORTO DI FAMA”
Il post evidentemente ha ricevuto troppe critiche, e nel giro di poco tempo, come ricorda anche Tpi, è stato rimosso dopo la sua pubblicazione avvenuta nella giornata di ieri, 29 maggio. Ovviamente, come spesso e volentieri accade in questi casi, i più attenti frequentatori dei social avevano già immortalato con il tasto screen il cinguettio, facendolo poi circolare su varie piattaforme nel giro di poche ore, con critiche annesse. Il riferimento di Fusaro era ovviamente alla mascherina che siamo costretti ad indossare per evitare il contagio da coronavirus, ma il paragone non è piaciuto ai più. Fra coloro che hanno criticato duramente Fusaro anche David Parenzo, come detto sopra, che attraverso Twitter ha scritto: “Ecco qua un altro morto di fama – le parole del conduttore de La Zanzara – si fosse messo una mutande in testa avrebbe fatto più bella figura. Indegno”.