È andato in onda ieri Gigi, questo sono io, lo show-concerto di Gigi D’Alessio in cui è lo stesso cantautore napoletano a entrare nei meandri della sua vita artistica passando in rassegna non solo i brani che l’hanno portato al successo, ma anche gli stili musicali di quelli che oggi può permettersi di chiamare ‘colleghi’. Probabilmente, tutti i suoi ospiti di stasera l’hanno influenzato in un modo o nell’altro. Si pensi per esempio a Massimo Ranieri: è l’accostamento più facile che viene da fare, guardando al fatto che entrambi vengono da Napoli ed entrambi hanno avuto un successo stratosferico. Certo, specie nel caso di Gigi, non mancano i detrattori; per alcuni sottovalutato, per altri decisamente sovrastimato, resta comunque il fatto che D’Alessio è stato uno dei pochi – se non addirittura l’unico – tra i cantanti neomelodici a farsi un nome a livello nazionale.
Gigi, questo sono io in onda su Rai1
Gigi D’Alessio è veramente tra i cantautori più in vista del panorama musicale italiano. Ciò rappresenta una doppia conquista, dal momento che non dev’essere stato facile affermarsi cantando ‘in un’altra lingua’. Si può certamente discutere sulla qualità di alcuni testi, ma la voce c’è (e si fa sentire). Incredibilmente, Gigi, questo sono io si rivela uno spettacolo ricco non solo di musica, ma di arte in generale. Notevole l’intervento di Carlo Conti, che si mette finalmente in gioco dopo anni passati dalla parte del conduttore. Letteralmente “si mette in gioco”: in questa occasione, Conti prova a indovinare la parola della Ghigliottina, e – dopo innumerevoli dimezzamenti – riesce finalmente nel suo intento. La parola è “lampada”, un ulteriore pretesto per fare ironia sul colorito del celebre volto Rai.
Gigi, questo sono io: da Lucio Dalla a Renato Zero
Gigi, questo sono io ha visto protagonista non solo Gigi D’Alessio, ma anche i suoi ospiti. Si pensi per esempio a Lucio Dalla, che i telespettatori hanno potuto rivedere dopo un lungo periodo di assenza della sua immagine dalla televisione. Il cantautore bolognese, scomparso nel 2012, duetta qui con Gigi D’Alessio in maniera piuttosto disimpegnata; nessuno dei due – era il 2010 – avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo di lì a pochi anni. Come non citare, poi, Renato Zero, al centro tra le altre cose anche di una simpatica gag iniziale con Gigi Marzullo. Zero dice di essere in cerca da ore di un certo “Gigi”: le ha provate tutte, tutti gli indirizzi, tutti i numeri di telefono, ma alla fine si è trovato sempre a che fare con gente tipo Proietti, Topo Gigi… è il pretesto per dire che – se di Gigi ce ne sono tanti – di D’Alessio ce n’è invece uno solo. E – parafrasando il titolo dello show – è finalmente pronto a far vedere chi è.