Massimo Ranieri, ospite oggi di Domenica In e protagonista di una lunga intervista in collegamento con Mara Venier ha ricordato anche l’attrice Lucia Bosè, scomparsa all’età di 89 anni lo scorso 23 marzo. La grande artista è stata una delle tante vittime nel mondo del Coronavirus ed era stato proprio il figlio Michele ad annunciare la sua dipartita. Tra Massimo Ranieri e Lucia Bosè c’era stata una intensa amicizia ma soprattutto i due avevano avuto modo di condividere lo stesso set, quello della pellicola Metello, film del 1970 per la regia di Mauro Bolognini. La pellicola in questione fu presentata in concorso nell’ambito della 23esima edizione del Festival di Cannes e valse ad Ottavia Piccolo il premio per la migliore interpretazione femminile alla grande Ottavia Piccolo. Tornando al suo ricordo di Lucia Bosè, Massimo Ranieri ha espresso il suo pensiero intenso sull’amica ed artista definendola “Una donna della quale sono sempre stato innamorato”. Il loro era ovviamente un amore materno e dai suoi occhi è emersa tutta la commozione nel rendere questa confidenza a Mara Venier.
LUCIA BOSÈ, IL RICORDO COMMOSSO DI MASSIMO RANIERI
Parlando di Lucia Bosè, Massimo Ranieri oggi a Domenica In si è lasciato andare ad alcune profonde confidenze ed a Mara Venier e ad i suoi telespettatori ha riferito: “Io provavo grande stima e grande amore per lei. Lucia Bosé mi vedeva come un figlio, era di una bellezza unica. Una donna vera. Era di una simpatia clamorosa, meravigliosa”. Nelle sue parole sono racchiuse tutte le splendide caratteristiche della diva scomparsa a causa delle complicanze legate al Coronavirus. E proprio a proposito dell’emergenza sanitaria, lo stesso Ranieri ha voluto commentare il modo in lui lo stesso ha vissuto quella che ha definito ironicamente non una quarantena bensì una “settantina” in quanto, come ha commentato l’artista napoletano, sono settanta giorni che è rinchiuso in casa: “Sono qui in casa come tutti, mi sono fatto la settantena, 70 giorni chiuso in casa e non ho messo il naso fuori di casa nemmeno il 4 maggio, quando le restrizioni si sono allentante. Poi ho cominciato a fare le passeggiate sotto il Tevere, giusto per una boccata d’aria, ma sto rispettando tutte le direttive. Ho riflettuto molto sulla vita, su cosa succede e su cosa ci sta succedendo e perché è successo”, ha confessato.