Ancora da chiarire le dinamiche dell’attentato, o almeno questo sembrerebbe, che si è verificato nella notte a Zavidovici: siamo nel bresciano, il centro di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è gestito dalla onlus Adl ed è stato oggetto di una sparatoria come si legge su Il Giornale di Brescia. Intorno alle 3:30 della notte, stando a quanto è filtrato, sono giunti cinque spari di arma da fuoco contro la struttura: tre di questi proiettili hanno raggiunto le finestre del primo piano e infatti ne è stata trovata traccia negli infissi, altri due hanno mancato la finestra e la porta a ridosso del balcone. I Carabinieri hanno lanciato un immediato allarme, e da quel momento sono partite le indagini; gli inquirenti starebbero lavorando anche sul filmato delle telecamere di sorveglianza, le prime indiscrezioni parlano di una persona vestita di nero che sarebbe stata inquadrata a ridosso della struttura.
SPARI CONTRO CENTRO SPAR NEL BRESCIANO
Per il resto, è ancora tutto da chiarire e le indagini per il momento si stanno muovendo verso ogni tipo di ipotesi. Il Giornale di Brescia ha poi riportato a luce un episodio che si era verificato lo scorso ottobre, quando un gruppo di persone si era presentato sotto il centro Sprar e dopo aver gridato alcuni insulti a indirizzo dei rifugiati aveva lanciato un petardo. Sempre lo stesso gruppo si era poi recato presso l’abitazione del sindaco Trebeschi e aveva fatto esplodere la cassetta delle lettere, in seguito aveva scritto frasi razziste sui muri del municipio e disegnato delle svastiche sotto la lapide che commemora i partigiani. I due fatti, quello dell’autunno 2019 e quello che si è verificato nella notte, potrebbero essere correlati ma le indagini appunto sono appena cominciate, e adesso bisogna capirci di più.