Sembra la trama di un film, ma, purtroppo, è la realtà: nelle scorse ore presso il carcere romano di Rebibbia ha avuto luogo un’evasione da cinema da parte di due uomini detenuti per reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione, Lil Ahmetovic (46enne croato) e Davad Zukanovic (40enne nativo di Olbia), che sono riusciti a fare perdere le proprie tracce dopo avere segato le sbarre della loro cella, essersi calati nel cortile con una corda e avere scavalcato il muro di cinta del penitenziario di via Majetti. Immediatamente sono scattate le ricerche utili a rintracciare i due da parte delle forze dell’ordine, che stanno controllando tutte le baraccopoli di via Salviati e via di Salone. Non solo: come riferito dal quotidiano “Roma Today”, sono state allertate tutte le pattuglie e le ricerche sono state estese anche alle aree aeroportuali, alle stazioni ferroviarie e lungo le autostrade, visto e considerato che muoversi in lungo e in largo per l’Italia da oggi è nuovamente consentito.
DUE DETENUTI IN FUGA DA REBIBBIA: I LORO IDENTIKIT
Al momento le ricerche non hanno dato gli esiti sperati, ma le forze di polizia non si arrendono e continuano a pattugliare il territorio nella speranza di arrivare agli evasi di Rebibbia. A tal proposito, sono stati diramati gli identikit testuali dei due prigionieri, che riprendiamo dal quotidiano “Roma Today”. Davad Zukanovic, nato ad Olbia in provincia di Sassari nel 1980, ha diversi tatuaggi che lo contraddistinguono. Fra questi, un tribale sulla coscia destra, un altro tribale con accanto delle labbra sul braccio sinistro, un coniglio con la scritta “Riccardo”, un teschio sulla mano e, infine, un cuore sul petto. L’uomo si trovava in carcere per furto, minacce, lesioni, falso ideologico, ricettazione e false dichiarazioni. Nato in Croazia nel 1974, Lil Ahmetovic era invece in carcere per gli stessi reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione. Anche il 46enne ha dei tatuaggi sul corpo, come uno scorpione e un viso di donna sul braccio destro, e un secondo scorpione sull’arto superiore sinistro.