Nessun terremoto nella Chiesa a seguito dell’arresto del broker Gianluigi Torzi, accusato di truffa ed estorsione ai danni della Santa Sede. Ne è convinto il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, già Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato del Vaticano dal 2011 al 2018. Parlando con l’agenzia Adnkronos ha sottolineato: “Terremoto? E’ una fantasia giornalistica: lui dovrà rispondere di un reato ben preciso di cui lui solo è responsabile. E il Vaticano continuerà come prima”. Il porporato aggiunge: “Ripetete le solite storie, ‘operazione opaca’, è una cosa che il segretario di Stato Pietro Parolin ha subito corretto, ma questo non lo riportate mai“. In merito invece ai soldi che sarebbero “volatilizzati”, lo stesso aggiunge di aver spiegato “mille volte che l’Obolo di San Pietro non è stato mai toccato, è sempre lì a disposizione del Papa, mentre sono state utilizzate altre somme di cui disponeva la Segreteria di Stato”. Infine, parlando del valore del palazzo di Londra oggetto del contenzioso, Becciu conclude: “Siete sicuri che quel palazzo sia stato uno sperpero? Ma non vi è venuto il dubbio che se venduto ora si avrebbe il doppio di quello che è costato (148 milioni quando c’ero io, se poi vi sono state altre aggiunte lo chiedete a chi le ha fatte, io non c’ero più)?”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANLUIGI TORZI, BROKER VATICANO ARRESTATO/ ESTORSIONE E TRUFFA DA 15 MILIONI DI EURO
L’arresto del broker Gianluigi Torzi rischia di essere il “più grande scandalo finanziario di sempre a Oltretevere”, come scrive in queste ore l’edizione online del quotidiano IlGiornale. Lo stesso quotidiano meneghino scrive che in ballo vi sarebbe un’operazione da 300 milioni di euro, ma le cifre potrebbero essere addirittura più elevate. Uno scandalo che sempre ilGiornale spiega si sia consumato “all’insaputa di un Papa Francesco”, impegnato invece in prima linea nel contrastare proprio questo tipo di eventi. “Uno scandalo senza precedenti che non risparmia niente e nessuno”, a seguito delle accuse di peculato, truffa, estorsione e auto riciclaggio sollevate a Torzi, e che sembrerebbe destinato a “terremotare la Chiesa di Roma”. Un’inchiesta giudiziaria che potrebbe essere presto allargata a centinaia di milioni di euro di investimenti fatti dalla Santa Sede in quel di Londra. Ambra Giovene, avvocato che assiste Torzi, ha replicato all’Adnkronos: “Non sono autorizzata a dire nulla in questo momento. Posso solo dire che il mio assistito è stato fermato per fare delle verifiche di carattere istruttorio, quindi è in stato di fermo. Questo è quello che mi è stato riferito. Sono necessari degli accertamenti istruttori, sulla base di quelli che sono gli elementi in possesso del Promotore di giustizia del Vaticano. Non ho elementi in più, in questo momento, perché è una cosa che è successa un’ora fa e ho bisogno di parlare con il mio cliente, prima di poter valutare quelli che siano gli elementi utili per una informazione corretta”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANLUIGI TORZI, ARRESTATO BROKER IN VATICANO
E’ stato arrestato il broker Gianluigi Torzi, impegnato come intermediario per restituire alla Segreteria di Stato la proprietà di un immobile situato a Londra. L’arresto è avvenuto nella serata di venerdì 5 giugno in Vaticano, come annunciato direttamente da una nota della Santa Sede: “In data odierna l’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale Vaticano, al termine dell’interrogatorio del sig. Gianluigi Torzi, che era assistito dai propri legali di fiducia, ha spiccato nei suoi confronti mandato di cattura. Il provvedimento a firma del Promotore di Giustizia Gian Piero Milano e del suo Aggiunto Alessandro Diddi – continua il comunicato – è stato emesso in relazione alle note vicende collegate alla compravendita dell’immobile londinese di Sloane Avenue, che hanno coinvolto una rete di società in cui erano presenti alcuni funzionari della Segreteria di Stato”. Dunque viene confermata l’operazione che avrebbe fatto scattare lo stato di fermo per Torzi, legata all’immobile di Londra da restituire al Vaticano.
GIANLUIGI TORZI, LE IMPUTAZIONI
Secondo quanto comunicato dalla Santa Sede, la posizione giudiziaria di Gianluigi Torzi sarebbe particolarmente pesante: “All’imputato vengono contestati vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio, reati per i quali la legge vaticana prevede pene fino a dodici anni di reclusione”. Gianluigi Torzi è attualmente detenuto in appositi locali presso la caserma del Corpo della Gendarmeria, l’indagine proverà a far luce su quanto accaduto al momento delle operazioni di recupero dell’immobile londinese che rappresenta il pomo della discordia. Un’estorsione ai danni del Vaticano che ammonterebbe a circa 15 milioni di euro legata all’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra da parte della Santa Sede. Secondo quanto riportato dal quotidiano Libero, Torzi, imprenditore molisano, avrebbe lavorato al fianco della Segreteria di Stato per aiutarla a risolvere lo stallo legato alla partecipazione al fondo Athena di Raffaele Mincione, finanziata con i soldi dell’Obolo di San Pietro e costata al Vaticano perdite per diversi milioni di euro.