Anche J-Ax ha vissuto con enorme difficoltà la fase di lockdown nella quale è caduta l’Italia a causa dell’emergenza Coronavirus. “Mi sentivo inutile e ho pensato a mio figlio, ma non mostro mai la sua faccia sui social”, ha raccontato il cantante milanese ieri ospite di Domenica In. Inutile e superfluo: così ha raccontato di essersi sentito durante la fase iniziale della quarantena: “Il mio album era uscito un mese prima e quei testi mi sembravano scritti in un’altra epoca. Non volevo entrare nei social, mi sembrava di farmi vedere nel dire ‘restate a casa’ o ‘andrà tutto bene'”, ha proseguito nel suo racconto intimo ed al tempo stesso toccante dal momento che il suo stato d’animo è stato condiviso da numerosi italiani. Fortunatamente però ha trovato la giusta energia per tornare nuovamente in pista: “I fan mi hanno chiesto dove fossi finito e ho capito il bisogno di positività”, ha spiegato l’artista, tornato in pista con quello che si propone di essere un vero tormentone estivo, “Una voglia assurda”, che narra proprio di questo particolare periodo storico che stiamo vivendo e dal quale, si spera, ne usciremo più forti di prima. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“La musica mi ha salvato”
J-Ax si racconta a cuore aperto da Mara Venier a Domenica In. Il rapper e cantante ha raccontato come ha vissuto questi mesi di isolamento e lockdown per via dell’emergenza Coronavirus: “durante la fase 1 sono andato molto in depressione per una serie di cose, mi sentivo un pò abbandonato, mi sentivo come un bambino a cui non si vuole dire la verità. A Milano e in Lombardia vedevo troppa sofferenza intorno a me”. Qualcosa è cambiato quando, con l’entrata della cosiddetta Fase 2, J-Ax ha cominciato ad essere sommerso di messaggi da parte degli amici e produttori che gli hanno inviato una base: “davanti a quel dramma, vedendo tanti artisti che dicevano ‘andrà tutto bene’ io mi sentivo inutile. Non avevo voglia di entrare nei social in un momento, ma poi sono arrivati Takagi e Ketra che mi hanno mandato questa base funky e mi hanno detto ‘guarda in questo momento c’è bisogno di sentire la tua positività su quello che stiamo vivendo”. Poi il rapper, senza girarci troppo intorno, lancia una frecciata alla risposta della Lombardia alla pandemia: “secondo me si poteva fare di più in tutto il mondo, non solo localmente, si sapeva che una cosa sarebbe successa, ma di quando sarebbe successo”. Per fortuna a salvarlo anche questa volta è arrivata la musica, anche se a Mara Venier confessa: “adesso non mi sento ancora completamente apposto, ma avere reagire con la musica oggi mi ha riportato anche se non a riabbracciarmi, a starci vicino, rientrare in studio e riavere rapporto coi miei fans”. Sul finale poi spazio al figlio Nicolas che gli ha cambiato la vita: “non mostro mai la faccia di mio figlio, ma è una cosa che mi è venuta d’istinto”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
J-Ax: “durante il lockdown ero depresso, ho smesso di postare perché…”
C’è anche J-Ax, tra gli ospiti della puntata del 7 giugno di Domenica in, il classico contenitore pomeridiano di Rai1 in onda anche questo fine settimana a partire dalle 14. Nel corso della trasmissione, il rapper presenterà il suo nuovo singolo dal titolo Una voglia assurda, che si qualifica già da ora come uno dei possibili tormentoni dell’estate 2020. Non senza qualche polemica: a detta di alcuni, infatti, il riferimento nel testo al Covid-19 poteva essere benissimo evitato. J-Ax è apparso in televisione venerdì, in particolare all’interno dell’ultima puntata di Amici Speciali, lo spin-off del talent di Maria De Filippi dove – oltre a esibirsi – ha lanciato un messaggio allo Stato italiano. “Ho sentito pochi appelli da parte dei miei colleghi”, ha lamentato Aleotti. “Vorrei dire al Governo di non dimenticare la categoria”. Nel suo intervento, J-Ax ha provato a dare voce a chi di solito è abituato a stare nel dietro le quinte, e anche in questo momento non fa eccezione. Lui, beninteso, non ha grandi difficoltà, ma vuole rappresentare i cosiddetti ‘dimenticati’, asserendo che nel mondo dello spettacolo “ci vuole rispetto e sostegno”. E ci vuole per tutti, dagli artisti ai loro collaboratori.
J-Ax racconta il suo lockdown
“Non lo nascondo, ero molto depresso in quel momento. Sapevo che prima e poi saremmo usciti di casa, ma ho smesso di postare sui social perché mi mettevo nei panni di chi stava in un monolocale e non era giusto che vedesse gli artisti che sbandieravano i vari ‘ce la faremo’ tra mille ipocrisie”. Queste le parole di J-Ax in una delle sue ultime interviste, in cui parla a lungo di come ha vissuto il lockdown: “Era uscito, appena un mese prima, il mio nuovo disco, ma con onestà mi sono detto, che io non servivo. Mi sono ritirato per un po’ dalla vita pubblica. Ho fatto le mie donazioni, da cittadino privato”. Sempre al Fatto quotidiano, J-Ax dichiara di essersi sentito ‘spronato’ dai suoi fan nel mettersi al lavoro per produrre nuova musica. “Per questo è nata questa canzone ‘Una voglia assurda’ con Takagi e Ketra che ha un giro funk pazzesco, molto diverso dalle mie produzioni estive precedenti. Mi sono anche tagliato la barba per l’occasione. Ho fatto un vero e proprio sondaggio, come fanno i Cinque Stelle (ride; ndr)”.
J-Ax: “Basta puntare il dito contro la movida”
Una voglia assurda sembra quasi parlare di quei giovani che, durante questa quarantena, non vedevano l’ora di tornare a svagarsi. La movida, per J-Ax, non è il male assoluto: “Il fatto di puntare l’indice in quel modo dipende da certa informazione, che dovrebbe occuparsi di quello che è successo, dei malati, della gestione sanitaria. Dobbiamo parlare di quello, non di quello che fanno dieci ragazzini che si riuniscono, della movida… Di sceriffi non ce n’è bisogno. Già immagino che qualcuno possa dire qualcosa sul nuovo video…”.