Dati sostanzialmente in conferma costante di quanto già visto nella giornata di ieri, ovvero miglioramento rispetto al trend rialzato di venerdì ma con emergenza ancora non del tutto finita: il bollettino coronavirus diffuso della Regione Lombardia in questo 7 giugno vede +21 morti in 24 ore (dato totale drammaticamente in salita a 16.270) e +125 i nuovi contagi registrati, mentre solo ieri erano stati 145 i casi e 27 le vittime. I dati in arrivo da Palazzo Lombardia mostrano poi un buonissimo decremento delle persone attualmente positive al coronavirus, -79 (19.420 numero totale) rispetto al conto generale delle persone contagiate dal Covid-19 da inizio pandemia, 90.195; boom ulteriore degli assistiti ora guariti-dimessi, +183 su 54.505 totali. A chiudere il bollettino generale il numero delle terapie intensive, 107 (-3), mentre le persone ricoverate in reparti non di rianimazione sono 2.801, -39 rispetto ai dati di sabato.
#Bollettino di #RegioneLombardia con i #dati e i #trend su #coronavirus di oggi 7 Giugno (Riepilogo Generale) pic.twitter.com/heFa2EYs8u
— ilSussidiario (@ilsussidiario) June 7, 2020
Fronte province, è ancora una volta quella di Milano quella con maggiore aumento di contagiati in 24 ore: +43 (23.408 totali), di cui +23 a Milano città. Seguono poi Brescia e Varese con +19 contagiati, Bergamo con +7 (13.558), +6 a Cremona (6.495), +12 a Pavia (5.416): zero contagi in più rispetto a sabato sia a Lecco che a Mantova, uno solo nella provincia di Como.
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I DATI DI IERI IN LOMBARDIA
La Lombardia si è risvegliata ieri con dati più rassicuranti della giornata di venerdì anche se resta quell’indice Rt in pericolosa risalita che non fa certo guardare all’emergenza coronavirus come una dissolvenza a breve: il bollettino emesso ieri con i nuovi dati sulla pandemia Covid-19 ha evidenziato se non altro una diminuzione importante dei numeri di persone positive rintracciate in 24 ore (+142 a fronte di +13.696 tamponi, dunque numero molto alto). Il totale dei contagiati al coronavirus in Lombardia raggiunge così da inizio emergenza 90.070 di cui però 19.499 sono attualmente positivi, decremento importante di 354 assistiti rispetto a venerdì. Salgono ancora le persone guarite-dimesse nel bollettino prima del 7 giugno – +469 sui 54.322 totali – ma si devono purtroppo registrare ancora 27 morti in un giorno solo, con dato totale che sale a 16.249 in Lombardia.
CORONAVIRUS LOMBARDIA, ALLARME SU INDICE RT
Sul fronte ospedaliero, il bollettino coronavirus in Lombardia ha visto ieri un calo ulteriore delle terapie intensive (-10, 110 attuali) e una decrescita di 120 persone affette al Covid-19 ricoverati nei reparti non di rianimazione (2840 ancora i posti occupati). La percentuale dei casi positivi sul totale dei tamponi giornalieri passa dal piccolo massimo di inizio aprile (26,8%) alla cifra molto più bassa registrata ieri, l’1% totale. Non bastano però questi numeri a rendere la Regione Lombardia fuori definitivamente dalla grande emergenza: tutte le province sono al di sopra della soglia dei 500 casi ogni 100.000 abitanti, 59 dei nuovi 142 positivi vengono dalla provincia di Milano e soprattutto quell’indice Rt uscito venerdì nei dati elaborati da Iss e Ministero della Salute è balzato a 0,91 mentre solo 7 giorni fa misurava 0,75.
Questo dato – che sostanzialmente definisce la forza espansiva del coronavirus – è divenuto il più “alto” in Italia, segnalando un potenziale allarme nei prossimi giorni quando si avranno i reali risultati delle riaperture tra le Regioni del 3 giugno scorso. Ricordiamo che la soglia di allerta è 1, ovvero quanto ogni malato infetta almeno un’altra persona a livello statistico. Nel frattempo impazza la polemica politica e sul web dopo le parole-choc proferite da Massimo Mantellini, scrittore e membro della task force anti-fake news del Governo Conte: «La dico piano: chiudiamo i lombardi in Lombardia. Almeno quest’estate» ha scritto su Twitter scatenando l’odio in rete che la stessa task force si professa di combattere. Dall’ira di Salvini all’ironia scatenata dall’assessore di Fontana, Davide Caparini, le reazioni sono state molteplici: «Parla l’esperto ‘intellettuale’ scelto dal governo per la task force contro l’ODIO IN RETE. Ma vi rendete conto? Disgustoso», attacca il leader della Lega. L’assessore al Bilancio della Lombardia si limita invece alla provocazione sottile: «Ottima idea! Rilancio: insieme ai lombardi non facciamo più uscire dalla Lombardia anche i 56 miliardi delle loro tasse che generosamente contribuiscono alla ricchezza del Paese».
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