Banksy torna a far sentire la sua voce attraverso le sue opere e questa volta lo fa con un tributo a George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso lo scorso 25 maggio negli Usa da un poliziotto bianco, a Minneapolis. Se l’avvenimento ha dato il via ad una serie di manifestazioni in America e non solo contro il razzismo ed atte a dare voce ad una comunità sempre più presa di mira da eventi razzisti, anche il popolare e misterioso street artist ha voluto dare il suo contributo alle proteste legate al movimento Black Lives Matter nel modo in cui gli viene meglio, ovvero facendo parlare la sua arte. Nel suo ultimo post, Banksy ha postato due scatti che immortalano la sua nuova opera, un inno contro il razzismo ed un tributo a Floyd. In primo piano una cornice con all’interno la foto di una sagoma a mezzobusto nera, i cui lineamenti sono difficili da decifrare. La cornice è circondata da una candela accesa, fiori e vari ceri ormai spenti, a voler indicare una sorta di altarino realizzato per qualcuno che non c’è più. Nel secondo scatto, in una visuale più ampia, si vede una grande bandiera degli Stati Uniti appesa proprio sopra la cornice, mentre prende fuoco proprio dal lato in cui è accesa la candela.
BANKSY, TRIBUTO A GEORGE FLOYD NELLA SUA NUOVA OPERA
Alle due immagini che rappresentano la nuova opera di Banksy senza alcuna didascalia, l’artista ha voluto allegare alcune parole. “All’inizio avevo pensato che avrei dovuto restare in silenzio e ascoltare le persone nere su questo argomento. Ma perché dovrei farlo? Il problema non è loro, è mio”, ha esordito Banksy nel suo discorso messo per iscritto con caratteri bianchi su sfondo nero. L’artista ha quindi proseguito: “Le persone di colore sono tradite dal sistema. Il sistema bianco”. Parole, le sue, che continuano a fare riferimento, senza mai citarlo, al movimento Black Lives Matter in atto negli usa e in molte altre aree del mondo, contro il razzismo istituzionale e violenza da parte della polizia a scapito di persone afrodiscendenti. Si legge ancora nel messaggio: “Come un tubo rotto che inonda l’appartamento delle persone che vivono al piano di sotto. Questo sistema difettoso sta rendendo la loro vita una sofferenza, ma non è compito loro risolverlo. Non possono. Nessuno li lascerà (agire) nell’appartamento al piano di sopra”. Quindi ha concluso nella sua pagina Instagram: “Questo è un problema bianco e se i bianchi non lo risolvono, qualcuno dovrà venire di sopra e aprire la porta”.
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