Dopo il caso George Floyd, l’afroamericano ucciso a Minneapolis da un agente di polizia che ha esercitato per diversi minuti una forte pressione sul collo con il suo ginocchio, in Francia sarà vietato prendere per il collo le persone in stato di arresto. Lo ha comunicato lunedì pomeriggio in conferenza stampa il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, annunciando che la polizia transalpina tra i suoi metodi di arresto non utilizzerà più quello che in inglese viene comunemente chiamato “chokehold”. La traduzione italiana più corretta è appunto quella di “presa per il collo”: un metodo di arresto che di solito porta gli agenti a stringere il collo della persona arrestata con un braccio allo scopo di ridurre l’afflusso di sangue alla testa. In questo modo i movimenti del fermato risultano rallentati e l’arresto più semplice.
GEORGE FLOYD, FRANCIA VIETA PRESA PER IL COLLO A POLIZIA
Il ministro francese Castaner, come riportato da Il Post, ha dichiarato di volere «tolleranza zero nei confronti del razzismo nella polizia» e che «ogni comprovato sospetto di razzismo» avrà come conseguenza una sospensione dei poliziotti. Il chokehold, pratica controversa derivante dalle arti marziali, ha portato alla morte di George Floyd negli Stati Uniti d’America come risultato di una versione “particolare” della classica presa per il collo, dal momento che è stata messa in atto esercitando la pressione attraverso il ginocchio del poliziotto Derek Chauvin. L’annuncio di Castaner arriva dopo che nei giorni scorsi il presidente Emmanuel Macron aveva chiesto ai propri ministri di affrontare il tema della violenza della polizia, chiedendo se necessario di intervenire con delle riforme.