Il calcio in Italia si prepara ad entrare nella sua personalissima Fase 2 da Coronavirus: Coppa Italia e Serie A sono alle porte, il mese di giugno è stato alla fine quello utile per riprendere ufficialmente i tornei ma, come già abbiamo visto in Germania, le norme sanitarie e le misure di distanziamento per evitare la nuova diffusione del contagio sono ancora in atto. Per cui, bisognerà cambiare alcuni atteggiamenti che prima venivano dati per scontati: lo ha detto anche Alessio Visentin, che su sanitainformazione.it ha spiegato meglio cosa preveda il famoso protocollo della FIGC, redatto dalla commissione medico-scientifica federale e che è sostanzialmente già in vigore. Il fisioterapista della Sampdoria ha detto che innanzitutto giocatori e membri dello staff sono sottoposti ai test: quelli sierologici ogni 14 giorni, i tamponi naso faringei invece sono molti più frequenti (ogni 4 giorni).
PROTOCOLLO PER RIPRESA SERIE A
Questo perché si possano isolare i nuovi positivi (qualora ne vengano riscontrati) prima che si possa verificare un nuovo contagio; per evitarlo, appunto, sono in funzione i dispositivi di protezione individuale. Ovvero: uso delle mascherine nel corso delle sedute di fisioterapia (la devono indossare sia il medico che il calciatore), divieto di code e assembramenti e, per fare in modo che non avvengano, gli arrivi e le uscite dallo spogliatoio avvengono ad orari scaglionati. I tempi ovviamente si dilatano, ma è chiaramente il prezzo da pagare per permettere di giocare anche in questo periodo. Rientrano nelle disposizioni anche i calciatori che hanno già subito il contagio da Coronavirus: Visentin ha rivelato che alcuni di loro qualcuno è risultato affaticato, ma la cosa è durata poco più di una settimana. Adesso, almeno per quanto riguarda la Sampdoria, non ci sono criticità e non è stato necessario prendere ulteriori precauzioni.
Poi, tra poco, ci sarà il test delle partite ufficiali: ovviamente non sarà possibile garantire il distanziamento e lo abbiamo visto anche in Bundesliga, ma secondo il fisioterapiste con le norme e le regole descritte qui sopra non ci saranno rischi. Anzi, la paura tra i giocatori non è tanto quella di ammalarsi di Coronavirus quanto quella di farsi male dopo i due mesi di inattività, il carico di lavoro di questi giorni e le tante partite che dovranno essere giocate in poco tempo. Per questo, ha spiegato Visentin, è stato e sarà importante integrare, al termine degli allenamenti, sali minerali, zuccheri e proteine con bevande che possono cambiare a seconda delle attività che gli atleti fanno in campo. Un aspetto fondamentale per ridurre ulteriormente i rischi: vedremo come andranno le cose…