Un commercialista è stato ucciso a colpi di pistola a Torino. È stato trovato in un’auto, seduto sul sedile del passeggero, imbavagliato e con le mani legate. La vittima è Luciano Ollino, consulente finanziario di 60 anni residente a Moncalieri che ieri sera, poco prima di mezzanotte, è stato trovato dai carabinieri della compagnia di Moncalieri in un’auto parcheggiata in una traversa sterrata di strada comunale da San Vito a Revigliasco, sulla collina tra Torino e Moncalieri. La sezione investigazione scientifica del comando provinciale ha eseguito i rilievi, fondamentali nell’ambito delle indagini che dovranno risolvere il giallo relativo all’omicidio del consulente finanziario. Stando a quanto riportato da Repubblica, in queste ore i carabinieri stanno valutando tutte le ipotesi di quella che sembra un’esecuzione. Luciano Ollino è stato colpito alla tempia sinistra. Sul luogo del delitto sono stati trovati cinque bossoli, tutti di una pistola calibro 9×21. Tra le ipotesi anche quella che abbiano agito più persone.
COMMERCIALISTA UCCISO A TORINO: FIGLIE SOTTO CHOC
I carabinieri stanno cercando eventuali telecamere in zona per ricostruire gli ultimi spostamenti del commercialista e individuare indizi utili per le indagini. Ma i militari dell’Arma stanno anche sentendo familiari e amici. Inoltre, stanno anche controllando i tabulati telefonici. Luciano Ollino era vedovo originario di Torino. Da anni viveva a Moncalieri, in una villa (in cui viveva con una figlia di 19 anni) a circa due chilometri dal luogo dove è stato ucciso. L’altra figlia, di 25 anni, vive invece in Francia. Lavora a Parigi in una finanziaria, ma era appena tornata in Italia. Proprio una delle due figlie del commercialista ha lanciato l’allarme ieri sera, spiegando ai carabinieri che il padre non era tornato a casa per cena e non aveva neppure avvisato. L’assenza ha preoccupato la giovane perché il padre era solito avvisare quando capitavano contrattempi. «Siamo terrorizzate, non riusciamo a credere che abbiano fatto fare una fine tanto terribile a nostro padre, non sappiamo nulla», avrebbero confidato ad un amico di famiglia, come riportato da Repubblica.