Un incontro, quello con Michele Placido, che gli ha cambiato la vita, una passione, quella per la musica e poi la recitazione, a cui anche i suoi genitori hanno dovuto dire sì senza ostacoli, e una quarantena passata in famiglia che gli ha permesso di recuperare due anni passati in giro per lavoro, la vita di Stefano Fresi si può dire fortunata, almeno per certi versi, ma sicuramente accompagnata anche da tenacia e bravura. A raccontare alcune sfumature di sé stesso è proprio lo stesso attore che, intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, della sua quarantena ha spiegato: “Il mio lockdown? E’ una situazione in cui la serenità se ne va a quel Paese….Abbiamo vissuto la storia, i figli dei nostri figli la leggeranno sui libri di storia, come noi abbiamo studiato la seconda Guerra Mondiale”. Ma dall’altra parte, nonostante tutto questo dolore e la paura, lui ha trovato la sua quiete: “A mio figlio siamo stati molto vicino, lo abbiamo trattato da adulto, si è reso conto della gravità della situazione, ma l’ha vissuta bene. Siamo privilegiati, viviamo un po’ fuori Roma, in una casa con un giardino. E io venivo da due anni di lavoro molto intenso..Ho potuto fare cose che trascuravo da tempo”.
STEFANO FRESI CONOSCE MICHELE PLACIDO E…
Riguardo alla carriera chi lo conosce sa bene che Stefano Fresi è partito come compositore (vedi la sigla di Romanzo Criminale La serie) ma poi ho incontrato Michele Placido che mi ha fatto esordire nel cinema. E’ come passare dalla Serie C alla Nazionale. Lui mi vide e mi disse ‘ti va di fare Romanzo Criminale’? Mi ha messo in Serie A. Io sono andato sul set e mi sono trovato con Favino, Kim Rossi Stuart e Santamaria, dei fuoriclasse. Era pieno di attori incredibili e mi sono sono ritrovato a debuttare in mezzo a loro” ma la popolarità è arrivata con ‘Smetto quando voglio’, un film di cui lui stesso aveva capito la grandezza ancora prima di vederlo sul maxi schermo. I fan lo amano per questo, ne siamo certi.