Rimbalza direttamente dalla Spagna, con particolare riferimento alle colonne del quotidiano “El Mundo”, la notizia secondo cui il sangue reciterebbe un ruolo di primaria importanza nella predisposizione dell’uomo al Coronavirus. Una ricerca della società di test genetici 23andMe, infatti, ha scoperto che le differenze presenti in un gene, il cosiddetto gene ABO, che influenza il gruppo sanguigno possono a loro volta la suscettibilità al Covid-19. Come riferito dal giornale spagnolo, gli scienziati hanno esaminato i fattori genetici contenuti in 750mila test, utili a comprendere con esattezza quale sia il motivo per il quale alcune persone che risultano positive al virus non presentino sintomi, mentre altre si ammalino gravemente. Si è così giunti a una prima conclusione: le persone con gruppo sanguigno di tipo 0 sono risultano essere meglio protette. Secondo i dati pubblicati da 23andMe, le persone con sangue di tipo 0 hanno dal 9% al 18% di probabilità in meno di risultare positive al Coronavirus rispetto alle persone con altri gruppi sanguigni.
SANGUE DECISIVO NELLA PREDISPOSIZIONE AL CORONAVIRUS? LO STUDIO
“El Mundo” rivela inoltre che le differenze relative al fattore rh (gruppo sanguigno positivo o negativo) non sono risultate significative nei dati raccolti da 23andMe. Inoltre, almeno due studi pubblicati di recente, uno da ricercatori in Cina e il più recente da ricercatori in Italia e Spagna, hanno analizzato il ruolo del gene ABO nel Coronavirus. In particolare, lo studio cinese ha esaminato la suscettibilità, mentre lo studio italiano e spagnolo ha individuato un’associazione con il gruppo sanguigno e la gravità della malattia. Quest’ultimo, in particolare, ha scoperto che avere sangue di tipo A è associato a un aumento del 50% della probabilità che un paziente abbia bisogno di un ventilatore. “Ci sono stati anche alcuni rapporti di collegamenti tra Covid-19, coagulazione del sangue e malattie cardiovascolari”, ha dichiarato Adam Auton, ricercatore principale dello studio 23andMe. Tuttavia, “anche con queste dimensioni il campione potrebbe non essere sufficiente per trovare associazioni genetiche”.