Anche il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato l’approvazione del Family Act al termine del consiglio dei ministri dedicato: “ll Family act – le parole del premier riportate dall’edizione online di Repubblica – sosterrà la genitorialità e servirà a contrastare la denatalità, favorire la crescita dei bambini e giovani e la conciliazione della vita familiare con il lavoro, soprattutto femminile”. Prima dell’approvazione nel dcm, era emersa una polemica fra il Partito Democratico e Italia Viva. Secondo i Dem, infatti, il partito di Matteo Renzi aveva stralciato la parte relativa all’assegno unico: “Dalla proposta – le parole di Stefano Lepri, deputato e relatore della proposta di legge, ed Elena Carnevali, capogruppo pd in commissione Sanità e Welfare – è stata stralciata la parte che riguarda l’assegno unico per i figli. Lunedì cominceranno infatti le votazioni in Commissione alla Camera della proposta di legge delega, d’iniziativa del Partito democratico, che istituisce appunto l’assegno unico per i figli. È questo il positivo accordo di metodo raggiunto dentro la maggioranza. L’assegno unico per i figli sarà robusto, semplice, equo, continuo e per tutti. Una vera rivoluzione, per favorire la natalità e la genitorialità”. Italia Viva aveva successivamente fatto sapere che non “c’è stato nessuno stralcio, il testo approvato contiene l’assegno universale”, e così è stato in effetti. (aggiornamenti di Davide Giancristofaro)
FAMILY ACT, COS’E’ ASSEGNO UNIVERSALE, MINISTRE BONETTI E CATALFO SPIEGANO LE MISURE
In conferenza stampa la ministra alle Pari opportunità Elena Bonetti e la ministra del lavoro Nunzia Catalfo hanno spiegato le misure del family act: “Il nostro paese si dota per la prima volta di una riforma ampia per le politiche familiari, per la prima volta c’è un Governo che vede le famiglie come un soggetto capace di dare un contributo fondamentale alla nostra società. L’approvazione di questa riforma è il primo atto vero di ripartenza dopo mesi difficili; assegno universale unico mensile per tutti i figli, un incremento dei servizi educativi in particolare per la fascia 0-6, una riforma dei congedi parentali per aiutare a vivere la loro autonomia. E’ una scelta di speranza e di coraggio, è una scelta di concretezza e abbiamo deciso di far passare il family act e l’approvazione dell’assegno unico universale attraverso un percorso parlamentare.” Ha sottolineato la ministra Catalfo: “E’ una riforma importante, che tocca in particolare le donne con il lavoro femminile. Sappiamo che sono tante le donne che lavorano e che sono costrette a lasciare il luogo di lavoro per seguire la famiglia. C’è stato un lavoro importante fatto attraverso il governo in sinergia.” (agg. di Fabio Belli)
FAMILY ACT, COS’E’ L’ASSEGNO UNIVERSALE
Il Family Act è stato varato oggi dal Consiglio dei Ministri. Il pacchetto di misure a sostegno delle famiglie curato dalla ministra alle Pari opportunità Elena Bonetti è una “rivoluzione”, visto che le famiglie si sono sempre sentite trascurate dalla politica. Così arriva una prima risposta. Il disegno di legge è formato da 8 articoli e la sua misura principale è l’assegno universale per figli. Tra gli altri punti importanti c’è il contributo per le rette di nidi e materne anche al 100%, il congedo per i neo papà che sale a dieci giorni, congedi per parlare con i professori e indennità integrative per le mamme che rientrano da congedo.
Entriamo però nel merito dell’assegno universale e in particolare dei requisiti previsti. Verrà corrisposto a tutte le famiglie con figli a carico, ma alla quota minima si aggiunge una quota variabile determinata per scaglioni secondo l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Sarà erogato mensilmente con denaro o credito fiscale. È attribuito per ogni figlio fino ai 18 anni di età, ma per quelli successivi al secondo l’importo è maggiorato del 20 per cento. È maggiorato anche per i figli con disabilità. L’assegno universale è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza e non concorre a formare il reddito complessivo.
FAMILY ACT, COSA PREVEDE OLTRE A ASSEGNO UNIVERSALE
Il Family Act prevede anche un contributo per le rette di asili nido e scuole materne fino al 100%. C’è poi un articolo ad hoc per le mamme. Per aiutarle ed evitare che arrivino ad abbondonare il posto di lavoro, il governo punta a introdurre un’indennità integrativa della retribuzione per le madri lavoratrici, che sarà erogata dall’Inps e per il periodo in cui tornano a lavorare dopo il congedo obbligatorio. Tutte le attuali prestazioni per la famiglia però verranno abrogate per arrivare all’assegno universale. E quindi 16 miliardi verranno tolti a detrazioni, assegni e bonus per essere destinati all’assegno universale. Ma c’è il rischio che famiglie con reddito medio-basso prendano meno. Secondo quanto riportato da Repubblica, servono per questo circa 7 miliardi in più. Ed è questo il rebus da risolvere per il governo.