Sette anarchici sono stati arrestati in un centro sociale di Roma. Come riferito in queste ultime ore dai principali organi di informazione, i carabinieri del Ros hanno individuato una cellula eversiva anarco-insurrezionalista, il cui obiettivo era quello di riorganizzare il movimento anarchico. E così che sette persone, fra cui due donne, tutte di età compresa fra i 30 e i 40 anni, sono finite in manette con le accuse di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi e altri reati. Obiettivo, riorganizzarsi superando le divisioni locali per “colpire l’organizzazione democratica dello Stato”, intrecciando anche rapporti con dei gruppi stranieri, a cominciare da quelli originari della Grecia. L’indagine prende il nome di “Bialystok” ed è scattata nel 2017, dopo l’attentato alla Stazione dei carabinieri San Giovanni: in quell’occasione un chilo e mezzo di esplosivo, nascosto in un thermos, venne fatto esplodere davanti all’ingresso della caserma, provocando diversi danni e rischiando di colpire anche un passante.
CELLULA ANARCHICA A ROMA: IL DOCUMENTO ALLA BASE DEL MOVIMENTO
Proprio questo elemento ha indotto gli inquirenti ad entrare in azione, sottolineando come gli anarchici accettassero il rischio di provocare delle vittime collaterali. Gli arrestati sono originari di Messina, Torino, Roma e del Trentino Alto Adige, ma la base operativa scelta era il centro sociale romano ‘Bencivenga Occupato’. Come svelato dagli inquirenti, il programma del nuovo gruppo anarchico era stato definito in un documento dal titolo “Dire e sedire”, con cui il gruppo puntava a “riorganizzare il movimento anarchico superando “ogni localismo”, per intraprendere attivamente una nuova fase dell’insurrezionalismo, con il fine ultimo di “colpire l’organizzazione democratica e costituzionalmente organizzata dello Stato“. Grande solidarietà nei confronti degli imputati del processo “Panico”, conclusosi a Firenze nel 2019 con pesanti accuse a seguito dell’attentato del primo gennaio 2017 alla libreria “Il Bargello”. Il gruppo si rifaceva inoltre alla strategia dettata da Alfredo Cospito del Fai, al momento in carcere.