tI commenti sulla relazione finale della commissione Colao (120 schede per sei settori strategici) si sono scomposti tra il sostanziale gelo proprio di chi quella task force aveva fortemente voluto (il Premier) e il sostegno un po’ disincantato di chi sottoscrive quella che è stata comunque definita un’utopistica “lista dei desideri”, lontana dalla realtà, e ovviamente dalle possibili coperture finanziarie.
Resta comunque agli atti – e almeno in questo senso vale la pena scorrere nero su bianco quello che in altre occasioni e in più sedi si è sostenuto – il disegno dell’Italia che tutti vorremmo, un Paese 2, 3, 4.0 pronto a competere con gli strumenti giusti a disposizione.
Una delle “raccomandazioni”, anzi la prima nota della relazione Colao è inserita nel capitolo “Imprese e lavoro motore dell’economia”, ma riguarda direttamente anche il mondo del turismo. Il punto 1 è: “Escludere il “contagio Covid-19″ dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi (ad es. turnazione, straordinari) conseguenti all’adozione dei protocolli di sicurezza e al recupero della produzione perduta per il fermo, per non penalizzare la competitività dell’impresa e i redditi dei lavoratori”. Sarebbe un grandissimo passo avanti, soprattutto la prima parte della nota, visto che proprio la responsabilità da Covid è uno dei motivi che stanno convincendo molti albergatori, ad esempio, a non riaprire.
Qui di seguito riassumiamo tutte le altre iniziative per il rilancio elaborate dalla task force riservate direttamente al settore turismo. Sono contemplate al terzo punto (su sei) del dossier: TURISMO, ARTE E CULTURA, BRAND DEL PAESE, per “Sostenere la stagione turistica 2020, compatibilmente con quanto permesso dalla tutela della situazione sanitaria”.
Protezione del settore e dell’occupazione: dare agevolazioni e defiscalizzazioni per le attività del 2020-2021, incentivando gli operatori ad aprire in modo da preservare sia l’avviamento sia l’occupazione, in particolare stagionale. Prevedere per legge una ripartizione del rischio tra locatore e conduttore nella forma di presunzione, o in alternativa incentivazione (tramite riduzione di Imu e Tari) della rinegoziazione dei canoni commerciali.
Presidio Turismo Italia: creare un presidio governativo speciale focalizzato sul recupero e rilancio del settore nel prossimo triennio con l’obiettivo di assicurare coordinamento governativo orizzontale e territoriale verticale nel periodo di rilancio: focalizzare l’unità/presidio governativo sul turismo come settore economico per tutta la ripresa, con condivisi obiettivi per area e territorio; creare un coordinamento permanente con tutti gli attori coinvolti (Ministeri, strutture diplomatiche, Regioni, Enit, associazioni di categoria, operatori dei diversi comparti) con meccanismi di regolare condivisione delle informazioni e delle linee guida; aumentare la capacità di spesa e assegnare obiettivi espliciti di crescita settoriale e di immagine nel medio termine; lanciare e coordinare un’unità di data/analytics sul turismo, a beneficio sia del presidio sia degli attori del comparto, per sostenere con rapidità e accuratezza le azioni di rilancio.
Piano Turismo Italia: pianificare un miglioramento strutturale di qualità, sicurezza e competitività del Turismo in Italia, sviluppando al più presto un piano strategico di lungo periodo, articolato sulle leve di intervento prioritarie (portafoglio prodotti, trasporti, sistema ricettivo, canali di vendita/distribuzione, formazione, branding e strategia di comunicazione e promozione, assetto normativo); sviluppare un Piano Strategico del Turismo, con respiro almeno quinquennale, da aggiornarsi ogni due anni, in modo che sia un irrinunciabile strumento operativo per tutti gli attori della filiera.
Piano comunicazione Turismo Italia: rafforzare il ruolo delle strutture periferiche coinvolte nel settore (ad es. diplomatiche) al fine di avviare un’attività di Public Relations & Reputation strutturata in coordinamento con il ministero degli Esteri (comparabile a quella offerta dai nostri principali concorrenti, come ad esempio la Spagna), che sia in grado di monitorare l’immagine dell’Italia sui media nazionali ed internazionali e sviluppare un piano di comunicazione efficace e coerente.
Incentivi a miglioramenti strutturali: incentivare tramite finanziamenti a tasso ridotto e crediti fiscali la riqualificazione delle strutture ricettive, sia nelle sue componenti di base (ad es., immobiliare, cablaggio fibra ottica, impianti di aria condizionata, strutture per persone con disabilità oltre al livello di pura compliance normativa), sia nelle componenti premium in grado di attrarre domanda ad alto valore aggiunto, in coerenza con il piano strategico definito.
Incentivo al consolidamento del settore turistico: sostenere la creazione di reti di impresa e aggregazioni (ad es. prevedendo un contributo a fondo perduto dell’investimento necessario per la creazione e l’avviamento delle reti tra imprese del settore; credito d’imposta sull’investimento previsto dal programma di rete; misure ad hoc che favoriscano distacco e codatorialità nell’ambito di contratti di rete rispetto alle nuove assunzioni e al personale già in organico).
Miglioramento della qualità del sistema ricettivo: pianificare e lanciare una revisione degli standard di qualità delle strutture ricettive, approfittando dell’attuale emergenza sanitaria e per ottenere uniformità a livello nazionale, attraverso un censimento complessivo iniziale, la definizione standard qualità stringenti e tempi di miglioramento richiesti, l’introduzione di un sistema nazionale di ispezione e validazione regolare e frequente.
Promozione e commercializzazione prodotti turistici: migliorare la promozione e favorire la commercializzazione dei prodotti turistici esistenti.
Valorizzare il potenziale inespresso dell’offerta del Paese: incentivare la bassa stagione, definendo con anticipo i calendari scolastici, i poli turistici in aree ad alto potenziale naturalistico, paesaggistico o culturale, rafforzare la rete e le attività delle “Città Creative” italiane.
Sviluppo nuovi prodotti turistici: sviluppare nuovi prodotti turistici focalizzati su “verticali” specifici che, pur essendo di grande potenzialità per il Paese, risultano al momento non adeguatamente sviluppati (ad es. la nautica, l’enogastronomia, gli itinerari dello shopping di alto livello, lo sci, ecc.).
Trasporti Turistici: migliorare l’accessibilità del turismo italiano, investendo nei collegamenti infrastrutturali chiave relative alle aree/poli turistici ad alto potenziale e a oggi mancanti, potenziando le dorsali dell’Alta Velocità, alcuni aeroporti turistici minori e la logistica intermodale per le città d’arte.
Formazione Turistica: migliorare l’offerta formativa del turismo e potenziarla finanziariamente, per garantire risorse preparate di qualità attraverso un sistema premiante collegato allo standard qualitativo.