Gianna Nannini a Domenica In rivive i suoi esordi fino al grande successo. “Il mio sogno era quello di cantare e scrivere le mie canzoni, ma sognavo di andare in America” – dice la Nannini che deve tutto a Mara Maionchi “lei mi ha scoperta”. Un sogno non condiviso dalla famiglia visto che solo la nonna sosteneva il sogno di Gianna: “loro non volevano facessi la cantante. Non ero incoraggiata a fare questa cosa, ma il successo arriva con “Fotoromanza”. Una hit con tanto di videoclip diretto da Michelangelo Antonioni: “il mio regista preferito. Un uomo interessantissimo, era gotico, parlava poco, con lui volevo fare una colonna sonora solo vocale, ma non sono riuscito a farlo. Ho fatto due video con lui”. Spazio poi alle canzoni di successo: “sai quando sento queste melodie ricordo qualcosa, America è stata cruciale tra me cantautrice e la parte rock”. Tra le canzoni di successo anche “Un’estate italiana”, il brano dei Mondiali di Calcio 1990: “è diventata un successo mondiale, ora la faccio anche ai concerti” rivela la Nannini che in passato non era molto convinta di questa brano”. Spazio poi all’amicizia con Diego Armando: “Maradona è favoloso, mi ricordo il battito del cuore e l’emozione dell’abbraccio” rivela la rocker che ridendo dice “magari ha pensato a me quando è nata Giannina”. Sul finale un momento live con la dedica a Mara Venier “You’ve gotta a friend” e “Meravigliosa creatura”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Gianna Nannini: “Devo tutto a Domenico Modugno, il più grande”
Gianna Nannini a Domenica In racconta come ha vissuto questi mesi di lockdown e la quarantena per via dell’emergenza Coronavirus. “Son tornata forte più di prima” – precisa subito la rocker che prosegue dicendo – “non bisogna essere vittime della paura, c’è molta gente fobizzata da questo virus e ciò rallenta i rapporti umani. La socialità non deve essere compromessa da questo periodo”. Poi spazio ai ricordi e agli esordi: “avevo quattro anni vidi Modugno a Sanremo che spalancava le braccia per cantare e rimasi incantata, poi da cinque anni ho cominciato a cantare. Io devo tutto a Modugno, è stato il più grande autore della musica Italiana”. Durante la chiacchierata con Mara Venier, la Nannini parla anche della polemica di questi giorni con Paul McCartney: “parlavo da un punto di vista di una fan: un concerto di Paul McCartney è un’occasione unica, dovrebbe recuperare il concerto visto che tutti quelli che ci lavorano intorno fa un grande danno”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Gianna Nannini: Mara Venier le canta “Buon compleanno”
Gianna Nannini ospite della quarantesima puntata di “Domenica In” di Mara Venier. Un’occasione davvero speciale visto che la rock senese festeggia in diretta il suo 66esimo compleanno. La Venier, infatti, l’accoglie cantandole in diretta “Buon compleanno” con la Nannini che replica “grazie sono qui apposta per condividerlo con tutti” ma poi rivela “ho il colpo della strega, ho fatto degli esercizi veloci e…”. “mi sono rimesso a suonare il pianoforte perché ho bisogno di fisicità” dice la Nannini che racconta la sua quarantena “ero a Milano in casa, mi sono organizzata. Tutti i giorni bevevo vino: di giorno bianco e di sera rosso”. La Nannini si sofferma anche sull’evento speciale tenuto il 1 maggio sulla Terrazza Martini: “è stata una cosa magica e poi la mia Milano, la città dove ho scelto di vivere, è stata una cosa bella da condividere con i miei fans e le persone che mi seguono”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Gianna Nannini festeggia il suo compleanno cantando De Gregori
C’è anche Gianna Nannini, tra le ospiti della nuova puntata di Domenica in: la cantautrice e musicista senese ha deciso di festeggiare il suo compleanno in diretta televisiva, ripercorrendo con Mara Venier alcune tappe della sua carriera. La Nannini si esibirà sulle note de La donna cannone di Francesco De Gregori, un brano a cui evidentemente è parecchio affezionata e che riproporrà in una versione inedita. Intanto, in queste settimane, Gianna Nannini è tornata a parlare dei Mondiali del 1990 e di quella famosa canzone che fece da loro colonna sonora. Tutti conoscono quel ritornello: “Notti magiche/inseguendo un gol/sotto il cielo/di un’estate italiana…”. L’autrice della sua intervista a La Nación l’ha definito addirittura il miglior inno sportivo di sempre. Il suo titolo era Un’estate italiana: all’epoca, Gianna la cantava in coppia con Edoardo Bennato.
Gianna Nannini racconta i Mondiali del ’90
In occasione della performance di apertura dell’8 giugno 1990, prima della partita Argentina-Camerun, i due la intonarono insieme senza sapere che quel momento sarebbe in qualche modo rimasto nella storia. L’inaugurazione della Coppa del Mondo di calcio contribuì anche ad accrescere la fama di lei, che subito dopo ricevette l’abbraccio e le congratulazioni di Maradona. Il calciatore era infatti un fan di Gianna Nannini e – strano ma vero – si dice che nella scelta del nome di sua figlia Giannina si sia lasciato ispirare proprio da lei.
L’invito di Gianna Nannini a Diego Armando Maradona
“Quello fu un giorno magico. L’abbraccio che ci demmo io e Diego Armando Maradona, sappiamo solo Diego e io come fu”. Queste le parole di Gianna Nannini riguardo a uno dei momenti più ‘alti’ della sua carriera, almeno dal suo punto di vista. Oggi, approfittando dello spazio datole dal giornale, rivolge un invito indiretto al suo ex amico: “Non lo vidi più da quando smise di giocare in Italia. Un giorno mi piacerebbe tornare a rivedere Diego per tornare ad abbracciarlo. Mi amava molto come cantante”. Quel gesto, secondo lei, le fece bene anche dal punto di vista umano: “Ero tornata a nascere nel 1983 e di questo ne sa qualcosa Diego Maradona”. In un periodo della sua vita, Gianna ha provato la pazzia e la schizofrenia: “So che cosa sono. Mi accadde di morire e rinascere. All’inizio degli anni ’80 stetti molto male. Ero piena di paranoie, vivevo una crisi profonda, avevo un io scisso, uno stato mentale alterato e paura di tutto”. A suo dire, se si è risollevata, lo deve in parte al calore dell’argentino. E a proposito del Sudamerica dice che le piacerebbe tornarci quanto prima: “C’è più energia, grande ospitalità”.