Nuova modifica del protocollo sanitario per la ripresa del calcio a poche ore dal fischio d’inizio della prima sfida, dopo la sosta per l’emergenza coronavirus. Il CTS ha appena dato il proprio ok alla proposta della FIGC di non mandare in quarantena tutta la squadra, in caso di riscontrata nuova positività. A darci questa preziosissima informazioni proprio in questi minuti è Repubblica, per cui il il governo e il Comitato Tecnico Scientifico hanno deciso di venir incontro alla Federcalcio, applicando dunque anche in Italia, quanto già è nel protocollo sanitario della ripartenza per la Bundesliga, dando dunque serie chance alla Serie A ( e non solo) che la stagione possa chiudersi regolarmente questa estate. E’ infatti chiaro che con questa modifica alla norma del quarantena, salvo un grande numero di positivi concentratosi magari in una sola squadra, aumentano le possibilità che la stagione 2019-20 si concluda regolarmente, entro il prossimo 3 agosto, come previsto. Si allontanano dunque i rischi che per decidere del campionato si debba ricorrere a play off o al temuto algoritmo, come richiesto dalla Lega Serie A, che ha sempre privilegiato il merito sportivo per concludere il campionato.
NO ALLA QUARANTENA DI SQUADRA: COSA FARE IN CASO DI NUOVO POSITIVO
Ma approvata dal Cts dunque la norma che non rende più necessaria la quarantena di gruppo, che succederà nel caso in cui, ripartito il campionato, verranno riscontrate nuove positività al coronavirus? Il protocollo in tal senso pare molto chiaro: il giocatore trovato positivo sarà messo subito in isolamento per due settimane e tutto il gruppo squadra sarà nuovamente testato con un tampone dall’esito rapido, la mattina successiva al rilevamento, per riscontrare eventuali nuovi contagi. Se dunque al termine del test il resto della squadra sarà risultata negativa, questa potrà tranquillamente scendere in campo. Da ricordare che i test andranno eseguiti almeno 4 ore prima di scendere in campo, in modo da poter avere i risultati in tempo.