Spunta un caso George Floyd anche in Spagna. Mentre negli Stati Uniti infuriano ancora le proteste per una crisi sociale che, dopo l’omicidio del giovane di colore da parte di un agente di polizia a Minneapolis. E anche nella penisola iberica è avvenuto un fatto pressoché identico lo scorso primo luglio, per la precisione presso un carcere minorile, il Centro Giovanile Tierras de Oria ad Almeria, in Andalusia. Vittima un diciottenne marocchino, Iliass Tahiri, ufficialmente deceduto a causa di quella che è stata definita una “morte accidentale” dopo ave opposto resistenza alle guardie carcerarie. Dicono tutt’altro però le immagini che mostrano la polizia accanirsi contro il 18enne esattamente nello stesso modo reso tristemente famoso dall’aggressione a George Floyd. Ginocchio sul collo della vittima che non riesce a respirare e accanimento nonostante le rimostranze, finché non subentra il soffocamento. Orrore allo stato puro.
ILIASS TAHIRI, 13 MINUTI DI AGONIA
Tahiri è stato arrestato e condotto presso il Centro Giovanile Tierras de Oria ad Almeria lo scorso 2 maggio 2019 per uscirne solamente morto due mesi dopo. Il centro secondo le perizie psicologiche effettuate lo ha descritto come un “ragazzo problematico” a cui era stato diagnosticato un “grave disturbo antisociale della personalità“. Lo scorso 9 giugno il giornale spagnolo El Pais ha pubblicato video inediti presi dalle telecamere di sicurezza del centro di Almeria, in cui si vede filmata la morte del giovane marocchino. Anche se Tahiri, come si vede chiaramente nel video pubblicato, non stava opponendo alcuna resistenza, 6 uomini, 4 guardie e due uomini in borghese, lo hanno tenuto ammanettato a faccia in giù su un letto: la scena è proseguita per ben 13 minuti fino al soffocamento del ragazzo, con un medico che arriva a verificare che Tahiri non respirasse più, certificandone dunque la morte. Questo nonostante durante l’immobilizzazione una guardia controllasse respiro e battito cardiaco del 18enne.