Gianluigi Paragone senza filtri nella lunga intervista rilasciata a La Stampa. Oggi senatore del Misto, l’ex esponente del Movimento 5 Stelle si è soffermato sul ritorno in campo dell’amico Alessandro Di Battista: «Minaccia per Conte? No, Alessandro credo che abbia una sola parola e se lo dice sa di dire una cosa politicamente impegnativa per lui. Un modo per dimostrare maturità politica. Comunque ha ragione, perché quel governo aveva ancora la punteggiatura del Movimento: non appiattito sull’Europa».
Gianluigi Paragone ha poi aggiunto: «E poi ha fatto i decreti sicurezza, reddito di cittadinanza e decreto dignità, ha impostato il lavoro di Bonafede con la legge spazzacorrotti. Nella tabella di marcia di quel governo, i Cinque stelle furono caratterizzanti. Oggi è difficile trovare loro tracce nell’azione di questo esecutivo». Per Gianluigi Paragone, dunque, il M5s «è una fake politica» e basta andare a prendere il programma elettorale con cui vinsero…
GIANLUIGI PARAGONE: “M5S SI É INCAGLIATO SUL POLTRONISMO”
Gianluigi Paragone ha parlato di problema pratico per il Movimento 5 Stelle: al di là dei decreti annunciati, è necessario dare soldi agli italiani adesso ma «oggi non ci sono». «Questo è un paese ferito che tentava di sollevarsi da una crisi precedente, se la ferita la tieni aperta hai un grosso problema», ha precisato l’ex conduttore de “La Gabbia”.
Infine, chiudendo il suo colloquio con La Stampa, Gianluigi Paragone ha destinato un altro affondo al suo ex partito: «Le sfide si possono anche giocare, qui il M5S si è incagliato sul poltronismo. Su Europa, Benetton, e nomine varie come la conferma di De Scalzi all’Eni, il Movimento è irriconoscibile. E il Mes sarà l’ultimo capitolo delle turbolenze interne».