Anche la giustizia ordinaria chiude le indagini sulla morte di Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. Quella militare, infatti, le ha chiuse di recente e ha già fissato una data per l’udienza preliminare: 17 luglio. Da questa mattina la Polizia di Stato sta notificando a cinque persone l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sulla morte dell’allievo paracadutista della Folgore. Alessandro Panella, Luigi Zabara e Andrea Antico sono accusati dalla procura ordinaria di Pisa di omicidio volontario. Tra gli indaganti anche l’ex comandante della Folgore, il generale Enrico Celentano, a cui è contestato il reato di false dichiarazioni al pm. Il quinto indagato è un ex ufficiale in congedo della Folgore. Stando a quanto riportato da La Nazione, è accusato di favoreggiamento: la magistratura pisana gli contesta una telefonata fatta ad Alessandro Panella, uno dei tre indagati accusati di omicidio, un’ora dopo il ritrovamento del cadavere di Emanuele Scieri. Secondo gli inquirenti, quel colloquio sarebbe servito a preconfezionare una tesi difensiva in merito alle indagini avviate sulla morte di Emanuele Scieri.
EMANUELE SCIERI, CHIUSE ANCHE INDAGINI GIUSTIZIA ORDINARIA
A dare impulso alle nuove indagini è stata la commissione parlamentare di inchiesta che nel dicembre 2017 terminò i lavori e trasmise gli atti alla procura di Pisa. «In questi due anni di lavoro l’attuale catena di comando del Capar ha dato piena collaborazione al nostro lavoro», ha dichiarato il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini, come riportato da La Nazione. Inoltre, ha spiegato che è stato suggerito alla procura di Pisa di interrompere la prescrizione del reato di omicidio preterintenzionale, contestando il reato ad alcuni soggetti, e ha sottoposto loro a verifica due caporali istruttori, cioè Luigi Zabara e Andrea Antico. «E ci viene indicato un terzo soggetto emerso come particolarmente violento all’epoca, che è Alessandro Panella. Da qui deduciamo di poter indagare per omicidio volontario anziché preterintenzionale». L’indagine ha evidenziato «una situazione molto incandescente dentro il Capar». Secondo quanto ricostruito, a Emanuele Scieri fu prima ordinato di svestirsi parzialmente, poi fu percosso. Quando si rivestì per sfuggire alle violenze provò a salire sulla scala della torretta, venendo inseguito da Panella che lo avrebbe continuato a colpire. Così Scieri avrebbe perso la presa e sarebbe precipitato.