Un Massimo Cacciari quello che solo nelle ultime 24 ore nell’ordine è riuscito ad attaccare – con il consueto eloquio misto forbito-energico – Renzi, il M5s, la Maturità della Azzolina e il Premier Conte impegnato negli Stati generali. Partendo dall’ultima invettiva, raggiunto da “Un giorno da pecora” su Rai Radio1 il filosofo ex sindaco di Venezia non ha perdonato la “pomposità” degli incontri in corso ancora a Villa Doria Pamphilj, criticando la mancanza di efficacia di un piano come “Progettiamo il Rilancio” delineato ieri dal Presidente del Consiglio. «Stati generali? Da non credere. In questo momento andrebbe fatto sfoggio della massima concretezza, magari poche cose ma chiarissime, con quattro o cinque punti indispensabili e tecnicamente definiti. Il piano presentato è l’opposto del pragmatismo…», sentenzia Cacciari in merito alle domande “velenose” della storica coppia radio Cucciari-Lauro. Come ribadito del resto ieri a Otto e Mezzo commentando le beghe interne al Movimento 5 Stelle, «Tutte le manovre sono intorno a Giuseppe Conte, nella misura in cui vuole affermare una sua leadership, come con gli Stati generali, ed è evidente chi all’interno dei 5 Stelle già prima osteggiava Conte ora cerca di farsi valere. Ma finché Conte avrà l’appoggio di Grillo, Di Battista se la può mettere in tasca».
CACCIARI ATTACCA RENZI, LA MATURITÀ E IL M5S
Proprio sul M5s Cacciari punta il dito – avvertendo il Pd di cui ha fatto parte lo stesso ex sindaco di Venezia – nel merito delle ultime “bufere” emerse tra Venezuela, Casaleggio e Beppe Grillo-Alessandro Di Battista: «Identità il Movimento 5 Stelle non ne ha mai avuta. C’è una corrente movimentista e non governativa che avrebbe certamente preferito restare con la Lega. I nodi verranno al pettine tra settembre e ottobre, anche perché siamo in una situazione assolutamente sospesa». Da un partito di maggioranza all’altro, seppur di minor peso specifico, ovvero Italia Viva: al commento richiesto da “Un giorno da pecora” sul nuovo libro di Matteo Renzi “La mossa del cavallo”, Cacciari taglia corto attaccando «Si intitola così? Plagio plagio plagio…C’è già il libro di Viktor Sklovskij, il grande critico e linguista russo».
Terza intervista, terzo attacco questa volta alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e al Governo sul fronte scuola alla vigilia della Maturità 2020: «Un esame più anomalo del solito, ma totalmente superato: andrebbe riformato, cambiato. Così com’è non ha più alcun senso – sottolinea ancora Cacciari -, sarebbe meglio un bell’esame di ammissione all’università. Un esame nel quale le materie vengono sorteggiate. E’ una perdita di tempo e soldi. Serve una reale verifica della preparazione dei ragazzi, della reale conoscenza acquisita nel lungo periodo di studio. E quest’anno è ancora più assurdo».