Un medico spagnolo, risultato positivo al Coronavirus, ha infettato il padre anziano causandone involontariamente la morte. Arriva dalla penisola iberica una delle tante, strazianti storie da questo ultimi tre mesi di pandemia che ha colpito al cuore l’Europa e che ancora una volta vede al centro un legame famigliare che va in frantumi: a renderla nota negli ultimi giorni è stato il quotidiano “El Pais” che, attraverso le parole del figlio del medico, ha raccontato la vicenda di uno dei tanti medici di famiglia della capitale Madrid, tra le metropoli in cui è scoppiato uno dei più gravi focolai di Covid-19. L’uomo aveva contratto il Coronavirus nel mese di marzo e poi, in modo inconsapevole l’aveva trasmesso all’anziano genitore che purtroppo era già gravemente ammalato ed era reduce inoltre da un’operazione a causa del cancro contro cui stava combattendo.
MEDICO CONTAGIA ANZIANO GENITORE: “HA SCELTO L’EUTANASIA PERCHE’…”
A causa del ‘contagio famigliare’, l’anziano padre del medico di famiglia madrileno ha visto il proprio quadro clinico, già compromesso, peggiorare in maniera repentina. “Mio padre era ancora in quarantena quando il nonno ha cominciato a stare sempre peggio” ha spiegato al quotidiano iberico il figlio del medico di famiglia, ricordando che in quella fase drammatica le strutture sanitarie della capitale erano oltre il livello di saturazione in fatto di accoglienza dei malati da Covid-19 e quindi non è stato possibile ricoverare il paziente oncologico. “Per loro queste persone erano già spacciate” ha aggiunto, ricordato che il padre, nonostante la febbre, faceva ogni giorno oltre 40 chilometri per prendersi cura del genitore. “I suoi colleghi poi gli suggerirono si ricorrere a un’iniezione letale da tenere pronta quando entrambi avessero capito che era il momento giusto” ha raccontato ancora a “El Pais” il figlio del medico di famiglia che si è trovato così di fronte a una difficile scelta, ovvero l’eutanasia oppure lasciare che la malattia del genitore facesse il suo doloroso corso. “Il nonno ha scelto l’eutanasia, forse è stata la cosa migliore: dopo una settimana e mezza è morto in casa e non in ospedale, da solo e lontano dalla sua famiglia”.