Più di mille casi positivi al coronavirus in un mattatoio in Germania fanno tornare lo spettro di un lockdown nella regione del Nord Reno Westfalia. I contagi, fermi ieri a 803 casi secondo le autorità locali, sono schizzati oggi a quota 1203: due terzi dei quali riconducibili a lavoratori dell’impianto della città di Guetersloh. Per tentare di arginare il contagio, le istituzioni hanno dato vita ad un’ampia attività di screening allo scopo di ricostruire il maggior numero di contatti dei dipendenti del mattatoio: da quando l’allarme è scattato sono stati effettuati 3.217 tamponi che hanno coinvolto anche amici e parenti dei lavoratori. Un nuovo lockdown, però, non può essere scongiurato: se nei giorni scorsi a restare chiusi erano stati asili e scuole, il ministro presidente del Land, Armin Laschet, (Cdu), non ha escluso l’ipotesi di un nuovo periodo di confinamento.
CORONAVIRUS GERMANIA: OLTRE 1000 CASI IN FOCOLAIO MATTATOIO
La maggiore preoccupazione di Laschet è che molti dipendenti dell’impresa provengono da diverse città della Vestfalia: “Al momento l’infezione è localizzata, ma se questo dovesse cambiare – ha affermato ieri sera l’esponente del partito di Angela Merkel parlando a Duesseldorf – potrà diventare necessario anche un lockdown a tappeto nella regione”. Come riportato dall’agenzia Dpa, i test sono proseguiti oggi nella struttura con il supporto di polizia e 25 militari. Alcuni dipendenti si trovano in un regime di “quarantena lavorativa”: questo significa che possono solo spostarsi tra casa e lavoro. Il governo regionale – scrive Rai News – ha emesso un ordine di quarantena per tutti i 6.500 lavoratori e dirigenti del mattatoio dell’azienda Toennies a Rheda-Wiedenbrueck e per i loro familiari.