È ovviamente un doppio scenario quello che si presenterà sulla politica italiana laddove il Premier Giuseppe Conte decidesse di fondare effettivamente un nuovo partito, al netto delle smentite ribadite finora: i sondaggi politici di Tecnè hanno tentato di dare quel “doppio” sguardo ai partiti laddove vi sia o non vi sia, come oggi, la lista Conte in campo: ebbene, la Lega di Matteo Salvini dopo le difficoltà delle ultime settimane e dopo il calo ammesso anche oggi dal suo leader nell’intervista a Repubblica, conclude la settimana al 25,8%, rimanendo ben sopra il Partito Democratico indietreggiato fino al 19,7%. Al terzo posto, in netta risalita, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni al 15,6% ormai stabilmente davanti al M5s secondo i sondaggi Tecné; il Movimento 5 Stelle si affossa al 14,9% dei consensi nazionali registrati dopo il caos tra il caso Venezuela e i contrasti per la leadership con Alessandro Di Battista. Forza Italia insegue all’8,45 in lieve aumento rispetto alla scorsa settimana mentre Renzi con Italia Viva (al 2,8%) viene battuto da Azione Calenda al 3%.
SONDAGGI POLITICI (TECNÈ): GLI STATI GENERALI E CONTE
A concludere i sondaggi politici di Tecnè restano poi la Sinistra di Speranza e Fratoianni al 2,7%, Più Europa al 1,7%, Verdi all’1,7% e tutti gli altri incerti-astenuti che raggiungono quota 42,8%. Attenzione però, se invece intervenisse un nuovo partito a “sparigliare le carte”, come quello del Premier Conte, cosa succederebbe? Secondo Tecné i sondaggi muterebbero con la Lega tutto sommato invariata (25,5%) mentre a pari merito si ritroverebbero Giorgia Meloni (15,5%) e il Partito Democratico con voti persi fino al 15,6% su scala nazionale. Il Movimento di Crimi e Di Maio cadrebbe addirittura al 9,6%, appena dietro a quel 11,2% che ad oggi viene dato “in stima” al Premier Conte e alla sua lista moderata-progressista. Via via tutti gli altri, Forza Italia all’8,2%, Azione al 2,9%, Renzi al 2,7%, La Sinistra al 2,4% e Verdi all’1,5%. Interessante il dato sugli astenuti: nonostante la lista di Conte, non si muoverebbero “blocchi” di non votanti: si passa dal 42,8% al 42,1%, solo lo 0,7% dei delusi dalla politica dunque prenderebbe la strada del Premier Conte. Chiosa finale dei sondaggi Tecnè sugli Stati generali di cui oggi si chiudono definitivamente gli incontri: solo il 21% li reputa “utili” mentre per il 24% sarebbero “poco utili” e per il 41% addirittura “inutili”.