A partire da questa settimana cambieranno i costi di alcune offerte riguardanti i clienti Tim. Come riferito da numerosi addetti ai lavori, a cominciare dal portale tecnoandroid.it, sono diversi le novità previste. Il provider italiano ha mantenuto sostanzialmente invariati i prezzi durante le stagioni invernali e la primavera, ma con l’arrivo dell’estate sono state “ufficializzate” le novità. I nuovi costi diverranno effettivi entro la fine di questo mese e riguarderanno le ricaricabili Ten Go e SuperGiga 20. Gli abbonati a queste promozioni potranno beneficiare da ora di consumi illimitati sia per quanto riguarda la connessione internet, sia per le telefonate e gli sms, ad un costo di 23.99 euro ogni trenta giorni, con un aumento quindi di 1.50 euro rispetto al costo attuale. Il nuovo costo diverrà ufficiale dalla giornata di giovedì, 25 giugno, il che significa che gli abbonati a questa tariffa potranno decidere di recidere il proprio contratto senza pagare alcuna penale, così come già avvenuto in passato, entro e non oltre il prossimo mercoledì, 24 giugno.
TIM, TARIFFE IN AUMENTO: ANCHE VODAFONE E WINDTRE…
Come ricorda tecnoandroid.it, questi aumenti di costi riguarderanno comunque pochi clienti, in quanto non sono molti coloro che hanno sottoscritto questo tipo di “servizio”. Diversa invece la questione riguardante la rimodulazione unilaterale per le schede SIM. In base a quanto emerso, tutti gli abbonati Tim che hanno una Sim ma non una ricaricabile associata, vedranno un aumento di 1.90 euro ogni trenta giorni. Vista la questione sono molti fra gli addetti ai lavori che si stanno domandando quanti rimarranno con Tim alla luce di questi incrementi di costi: possibile una fuga di massa? Lo scopriremo nei prossimi giorni. C’è da dire per correttezza di informazione che il gestore mobile italiano non è l’unico che ha rimodulato verso l’alto le proprie tariffe, in quanto tale modifiche sono state attuate in precedenza anche da Vodafone e dal gruppo WindTre. Ovviamente i clienti storcono il naso di fronte a tali situazioni, ma non sembra esservi altra soluzione se non quella di pagare o eventualmente disdire il contratto.