Stefano Boeri insieme ad altri “archistar” ha partecipato ieri all’ultima giornata di Stati generali a Villa Doria Pamphilj di fronte al Premier Conte e a diversi Ministri del Governo: nel presentare le varie idee per il rilancio del Paese, l’ideatore del Bosco Verticale a Milano ha sottolineato come il futuro dell’Italia potrebbe essere reso più “vicino” con 5 proposte principali da attuare magari già nei prossimi mesi. «Cinque proposte chiare, attuabili, per capitalizzare questa crisi facendone un’opportunità e per trasformare in qualità, e in ricchezza per tutti, gli investimenti post-Covid», spiega l’architetto e urbanista Boeri agli Stati generali in un panel «costruttivo e serio», come ribadito anche dal Presidente del Consiglio.
La prima proposta è la forestazione: «l’impegno a moltiplicare il numero di alberi nelle nostre città, un punto sul quale il premier Conte si è impegnato e che è importante che parta subito», spiega all’Ansa lo stesso Boeri, presentando anche il secondo punto del suo “progetto-futuro”, il ruolo delle scuole in una città che cambia. Nell’ideale dell’archistar milanese «le scuole devono essere hub di comunità, luoghi centrali che attraggono folle e corpi: è essenziale che siano aperte, per riscoprire quella comunità di quartiere che dovrà essere la base delle nuove città, con tutti i servizi raggiungibili in quindici minuti».
LE PROPOSTE PER IL FUTURO: IL PROGETTO “MUSICA FREE”
Terza proposta avanzata da Stefano Boeri riguarda invece il rilancio dei borghi storici: «in Italia ce ne sono oltre cinquemila semi abbandonati». Nel presentare il piano agli Stati generali, l’architetto di fama mondiale aggiunge «con i ministri Gualtieri e Provenzano, in particolare, abbiamo parlato di contratti di reciprocità, del modello francese che consente il dialogo tra le città e le reti di borghi storici che non possono essere alternativi, ma devono collaborare, altrimenti il ripopolamento dei borghi non ci sarà. E in Italia ce ne sono oltre cinquemila semi abbandonati». Quarto punto riguarda la sostituzione edilizia: «Ci sono almeno quattro milioni di edifici energivori che andrebbero abbattuti e ricostruiti: il tema è il rilancio del settore delle costruzioni, ma in nome della sostenibilità e delle qualità ambientali. Oggi se si costruiscono palazzi che consumano meno e occupano meno spazio, vanno ripagati gli oneri di urbanizzazione, che andrebbero tolti».
Ultimo punto, forse meno “atteso”, è quello sulla musica e gli spettacoli dal vivo: dopo la crisi Covid Boeri propone di ispirare al modello inglese del Live Music Act che permette «entro le 23 di fare musica, ma anche teatro e danza, ovunque, con un massimo di 200 persone, senza certificazioni né burocrazia. In un anno in Gran Bretagna sono nate così 25mila nuove imprese culturali. In Italia c’è già una norma di un decreto del 2014 che lo consentirebbe, ma mancano i decreti attuativi: sarebbe un bel segnale di ossigeno per il settore».