Il noto divulgatore scientifico e presentatore televisivo, Piero Angela, ha pubblicato un libro dal titolo “I misteri del sonno”, in cui lo stesso analizza nel dettaglio l’azione del dormire, sottolineandone i suoi aspetti più critici e per certi versi curiosi. Ne emerge un quadro decisamente diverso rispetto a quanto il lettore si possa aspettare, con il sonno che risulta essere un’azione tutt’altro che tranquilla per la nostra mente e il nostro corpo. “Durante il sonno il corpo e il cervello non riposano affatto – scrive Angela, come si legge sul quotidiano Repubblica – si passa in realtà per molte fasi attive con aumento della pressione, agitazioni varie, ecc. A che cosa serve dormire, allora? A questa domanda la scienza non è ancora in grado di rispondere del tutto”. Vengono quindi elencati i vari disturbi del sonno più tipici come ad esempio la narcolessia, il sonnambulismo, ma anche l’ipersonnia, che è una sindrome in cui il paziente dorme per 10/12 ore di fila, e quando si sveglia è iperattivo. In merito ai sogni, invece, Angela svela che le donne sono più sognatrici, e che un sogno dura parecchi minuti e non pochi secondi come da credenza popolare.
PIERO ANGELA, MISTERO DEL SONNO: E GLI ANIMALI?
Il dormire varia molto anche fra animali, ad esempio il cavallo può riposare solo 2/3 ore al giorno, mentre il pipistrello dorme quasi sempre, ben 20 ore. I rettili non sognano, a differenza degli uccelli, mentre i predatori sognano più delle prede. Ci sono poi gli uccelli che dormono in volo grazie alla metà del proprio cervello, e qualcosa di simile fanno i delfini, che mentre dormono possono nuotare. Piero Angela ha anche raccontato alcuni aneddoti curiosi sul sonno, come ad esempio quanto accadeva nel dopo guerra, alla Fiera dei vini di Torino, dove si tenevano delle maratone di ballo in cui vinceva chi resisteva di più. Gli uomini potevano concedersi solo un quarto d’ora di riposo ogni ora, e per farlo utilizzavano donne corpulente a cui appoggiarsi mentre ballavano. Curioso anche quanto avvenne nel 1960 allo speleologo Michel Siffre, che si fece chiudere in una grotta sottoterra senza luce ne orologi. Inizialmente rimase sveglio anche 32/34 ore al giorno per poi dormirne 14. In seguito subentrò in automatico un ritmo normale, con 8 ore di sonno e 16 sveglio. Ma Siffre era convinto di aver schiacciato solo un pisolino.