Dopo l’accordo ancora da “limare” tra Regioni e Scuola per la riapertura dal 14 settembre, le linee guida stabilite da Conte e Azzolina sono il fulcro dell’ultima intervista del Ministro della Salute Roberto Speranza al Messaggero: «Per noi la riapertura delle scuole è fondamentale. Ma in piena sicurezza. Abbiamo fatto un primo passo importante con l’accordo sulle linee guida con Regioni, Province e Comuni, guai a immaginare divisioni su un tema che interessa milioni di famiglie», spiega il titolare della Sanità svelando i punti cardine del piano sicurezza messo a punto dal Governo.
«Abbiamo previsto un altro miliardo di euro per la scuola per trasformare questa crisi in una opportunità. Bisogna recuperare ciò che di buono c’era in passato e che si è perso negli anni Novanta: un rapporto sistemico tra le scuole e i dipartimenti di prevenzione delle Asl. Scuola e Sanità devono lavorare insieme», aggiunge ancora Speranza spiegando poi nel dettaglio le misure adottate dal Comitato Tecnico Scientifico. In primis, mascherine obbligatorie a tutti i maggiori di 6 anni, poi controlli medici costante durante l’anno e distanziamento: «Sarà garantita, come richiesto dal Comitato tecnico scientifico, la distanza di un metro tra gli studenti. Gli investimenti serviranno per il personale e anche a reperire locali laddove siano insufficienti. Dovremo evitare gli assembramenti anche con ingressi scaglionati se necessario».
MINISTRO SPERANZA “COVID-19 NON È FINITO”
Non solo, per Speranza le polemiche sulle mascherina a scuola non devono valere come deterrente per cambiare la regola nazionale: «è in vigore un Dpcm che prevede l’uso delle mascherine nei luoghi al chiuso aperti al pubblico. Dai sei anni in su. Due settimane prima dell’inizio delle lezioni valuteremo la situazione con il Cts, studieremo i numeri dell’epidemia. E potremmo pensare anche a provvedimenti differenti da regione a regione». Sul fronte tamponi invece il Ministro della Salute spiega al Messaggero come dovrà esserci un controllo capillare non solo a settembre: «Stiamo lavorando su due idee del Cts: test sierologici al personale prima della riapertura; tamponi molecolari a campione durante l’anno scolastico. Vorrei far passare un messaggio: la scuola è la priorità assoluta, lavoreremo con tutte le energie per la riapertura in sicurezza».
Capitolo finale che esce dal nodo scuola e si allarga all’allarme seconda ondata del Covid-19, con particolare attenzione alle immagini in arrivo da ogni parte del Paese con le regole del distanziamento che spesso vengono disattese: «bisogna proseguire con il rispetto delle regole essenziali come il distanziamento, l’utilizzo delle mascherina e l’igiene delle mani. Ma più che in un approccio securitario, io credo in quello della persuasione dei cittadini. Sta passando un messaggio che il virus è vinto, non è così. Faccio un appello a tutti, dobbiamo vincere questa sfida. Per me non lo si fa mettendo un agente delle forze dell’ordine a controllare ciascun cittadino. Nel mondo i numeri sono preoccupanti».