Alta tensione ieri a Mondragone, in provincia di Caserta, per la visita di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha provato a parlare ai residenti, ma la tensione era alle stelle ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per far tornare la situazione alla normalità. Della questione se ne è dibattuto anche stamane durante la trasmissione di Rai Tre, Agorà, e l’ex ministro Toninelli, in collegamento, ha bacchettato il leader della Lega: “Ma lo vogliamo ricordare che siamo ancora in periodo di coronavirus? Salvini deve starsene a casa – ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 Stelle, – sa benissimo che quando va in giro attira le folle, che se li tenesse i suoi voti”. In collegamento anche Cattaneo di Forza Italia, che ha aggiunto: “Salvini che colpe ha? Bisogna comunque rispettare le distanze, evitare gli assembramenti, indossare la mascherina. Non voglio fare allarmismi ma il covid non è passato, anche se comunque siamo più attrezzati per l’autunno e non bisogna mandare messaggi di terrore. Manifestazione del 4 maggio? Dove sono stato io è sempre stata garantita la distanza di sicurezza, quindi o sarà ancora così oppure è meglio stare a casa”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI A MONDRAGONE, TENSIONE E SCONTRI/ VIDEO, FISCHI E LANCI DI BOTTIGLIE
Grande tensione in seguito alla visita di Matteo Salvini a Mondragone, nel luogo dove è scoppiato un focolaio di coronavirus tra i braccianti bulgari che vivono in alcuni edifici occupati: fischi, cori e lanci di acqua all’arrivo del segretario della Lega, la contestazione dei manifestanti è cresciuta al grido di “sciacallo“, è stata anche lanciata dell’acqua verso il leader leghista, che ha replicato: “Bene, ho anche caldo“. E’ servita qualche carica di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine per far scendere la tensione e riportare alla calma la situazione. Salvini ha provato a prendere la parola riferendosi ai contestatori come “qualche balordo dei centri sociali” ma è stato di nuovo interrotto, mentre un cordone di agenti di polizia si è posto a protezione del leghista e dei militanti presenti, che hanno a loro volta preso di mira i contestatori, questi ultimi manganellati dalla polizia che ha lavorato per tenere separate le due fazioni.
SALVINI: CENTRI SOCIALI AL SERVIZIO DELLA CAMORRA
Parlando con i giornalisti Matteo Salvini ha utilizzato termini molto duri dopo la contestazione subita: “Centri sociali al servizio della camorra. Il braccio armato della sinistra che preferisce abusivi e camorra ai cittadini perbene. Qui a Mondragone il problema è la camorra e la malavita, mi dispiace che centri sociali preferiscano la delinquenza alla legalità. Ci hanno tagliato i fili dell’elettricità, ma se pensano di farci paura con due uova hanno sbagliato persona tanti cittadini e immigrati perbene ci chiedono di essere qui“. Il leader leghista ha affermato di voler tornare a Mondragone: “Noi continueremo a tornare finché in questi palazzi non tornerà la legalità. La democrazia non prevede la violenza e le botte alla polizia. E’ mio dovere esserci e tornerò giorno dopo giorno senza avvisare quei delinquenti. Se pensano di intimidirci hanno sbagliato, il mio avversario in Campania è la camorra“.