Un articolo che sta facendo il giro di Internet quello scritto da Massimo Gaggi, inviato del Corriere della Sera negli Stati Uniti: “Sondaggi Usa in picchiata: e se Trump si ritirasse dalla corsa?” è il titolo. Che il presidente americano in carica stesse scendendo nei sondaggi con il rivale il democratico Joe Biden si sapeva da qualche settimana ma che stia pensando addirittura a ritirarsi non lo aveva detto nessuno: “La voce circolava da tempo negli ambienti repubblicani” ci ha detto nel corso di questa intervista Gaggi “ma non ritenevo fosse il caso di pubblicarla perché troppo eccessivo. Poi negli scorsi giorni anche il canale televisivo Fox, dichiaratamente di destra, ha fatto un titolo de genere, così come diversi repubblicani come Charles Gasparini, giornalista finanziario ben introdotto nel partito repubblicano, hanno detto che se Trump continua a scendere fino al 35% è il caso di tirare fuori una altro candidato”.
Trump precipita, però l’anno scorso godeva degli stessi punti percentuali di oggi e poi ha vinto. Cosa lo sta danneggiando di più: la gestione del Covid e la conseguente crisi economica? La crisi razziale in seguito all’uccisione di George Floyd?
La crisi economica dovuta al Covid non è colpa di nessuno, ha bloccato l’economia in tutto il mondo. Quest’anno si vota solo in America e l’economia era la carta principale che Trump aveva in mano. Le colpe cominciano nella gestione pubblica dell’emergenza che tutti abbiamo visto non è stata impeccabile.
Quest’anno non avrà la forza di recuperare?
Nel 2016 c’era un avversario facile da demonizzare, Hillary Clinton. Oggi c’è un avversario esile, impalpabile non mette paura, dire agli americani che Biden è da demonizzare non è facile.
Per cui a Trump manca un “nemico”?
C’è paura anche tra i repubblicani. E’ possibile che il canale televisivo Fox stia montando questa paura di un Trump perdente come dire al suo elettorato non state a casa, fate propaganda e andate a votare. Fanno anche propaganda sulla prospettiva di essere governati da un Biden non abile e del rischio di avere al potere radicali di sinistra.
Il caso George Floyd invece? Secondo lei Biden è in grado di portare a votare i tanti democratici che non lo fanno facendo leva sulla sua uccisione?
Questa è un’altra possibilità rispetto al 2016. Allora molti neri e molti giovani non votarono, se i neri avessero votato nello stesso numero che votarono per Obama, Hillary sarebbe stata eletta. E’ verosimile che nell’elettorato ci sia una certa mobilitazione anche perché Bloomberg in diversi stati sta finanziando la mobilitazione di giovani neri che possono essere decisivi nella campagna elettorale. Tutto questo è la debolezza apparente di Trump, quattro anni fa era facile essere contro, adesso se si limita a inveire non va da nessuna parte, ci vuole un programma convincente. Ma ci sono ancora quattro mesi di tempo.
Nel suo articolo lei lo da perdente al punto di ritirarsi.
Ma in realtà avevo scritto un articolo in precedenza dove volevo citare l’ex consigliere politico di Trump che diceva la stessa cosa. Non lo avevo messo perché mi sembrava eccessivo, diceva che se Trump scende al 35% il partito si deve domandare se è ancora il candidato giusto. Poi la Fox ha fatto il titolo su questo, e ho capito che era il caso di farlo. Personalmente non credo che Trump si ritirerà, lui è una combattente ma se vede che ha uno distacco abissale negli ultimi giorni piuttosto che mostrarsi sconfitto manda tutti a quel paese e dice: vedetevela voi con Biden.
(Paolo Vites)