Dopo tre lunghissimi vertici di Governo sul tema scottante dei Decreti Sicurezza da modificare, forse l’appuntamento avvenuto stamane al Viminale con la Ministra Lamorgese e i responsabili competenti dei vari partiti di Governo è quello decisivo: presenti al tavolo il viceministro Matteo Mauri (Pd) e il responsabile sicurezza del Pd, Carmelo Miceli, Giuseppe Brescia e Vittoria Baldino per il M5S, Davide Faraone (Iv), Federico Fornaro e Loredana De Petris (Leu), con prossimo tavolo convocato il 9 luglio prossimo ove potrebbe giungere la firma definitiva dell’esecutivo sul piano di modifica strutturale del doppio decreto sicurezza messo in campo dal Governo Conte-1 su forte spinta dell’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini.
Al vertice al Viminale il M5s ha presentato un documento in 7 pagine dove sono contenute tutte le proposte di modifica che avrebbero incontrato una decisa approvazione sulla quasi totalità dei punti da parte di Pd, LeU e Italia Viva: «in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane, il M5S propone una sanzione amministrativa che va da 10mila a 50mila euro», riporta l’Adnkronos nel citare il documento pentastellato.
Il Movimento prova a tenere il punto delle multe alle Ong, “difendendo” quella parte del decreto Salvini di più di un anno fa, ma si tratta di una riduzione rispetto a all’ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro per chi salva i migranti (bocciata da Mattarella nel famoso discorso post-firma del Dl Sicurezza bis). L’intesa resta comunque ancora tutta da raggiungere e si inserisce nei già aperti dossier di “scontro” nel Governo come il Mes, il Decreto Semplificazione e la “manovrina” con ulteriore scostamento di bilancio da presentare in Parlamento nei prossimi giorni.
PD RILANCIA “ANDREMO OLTRE INDICAZIONI COLLE”
«Vogliamo azzerare tutti gli effetti negativi dei Decreti Salvini sull’immigrazione. Per realizzare questo obiettivo, nel corso della riunione di oggi sono stati compiuti importanti passi avanti. Tra le forze che sostengono il governo c’è grande sintonia sul lavoro da realizzare per intervenire sui decreti e per farlo in profondità, andando ben oltre le osservazioni del Capo dello Stato», è quanto affermato dopo la riunione del Viminale dal viceministro in quota Pd Matteo Mauri. Sulla stessa scia anche Davide Faraone di Italia Viva, «Abbiamo fatto dei passi in avanti sulle modifiche al decreto sicurezza ma non sono ancora sufficienti: abbiamo rappresentato alla ministra Lamorgese la necessità di reintrodurre lo ius culturae». Per i renziani serve però ancora riprendere il percorso della legge sulla cittadinanza da dove era stato interrotto alla fine del governo Renzi: «ora come allora pensiamo che una vera integrazione si faccia a partire dai banchi di scuola», conclude l’esponente di Italia Viva.
Al netto di ciò il M5s intende procedere con cautela rimandando magari la riforma in autunno, mentre il centrosinistra spinge per variare subito in CdM il nuovo piano per i decreti sicurezza: «Si parte certamente dai rilievi del Presidente della Repubblica, ma dobbiamo sfruttare quest’occasione per riorganizzare il sistema d’accoglienza. Vogliamo evitare tensioni sociali nei territori e assicurare una rendicontazione limpida da parte degli enti gestori attraverso un coinvolgimento importante dei comuni. Le proposte del MoVimento 5 Stelle partono anche dai nostri emendamenti già presentati ai diversi decreti. In passato la Lega fu sorda e ottusa, adesso quelle proposte diventano patrimonio comune di questa maggioranza. Su questo il Movimento è unito e determinato», ha spiegato il grillino Giuseppe Brescia dopo il vertice di Governo.