Tra i tanti film di Renato Pozzetto non si può non citare Da grande, uscito nel 1987 per la regia di Franco Amurri. Marco (Ioska Versaris) è un bambino che, il giorno del suo ottavo compleanno, si risveglia dopo aver fatto, per l’ennesima volta, la pipì a letto. Anche per questo viene bersagliato da alcuni suoi compagni di scuola. Segretamente innamorato della sua maestra Francesca (Giulia Boschi), Marco spera di ricevere come regalo un meraviglioso set Lego, ma la festa a casa non va come da lui previsto, anche perché i suoi genitori (Ottavia Piccolo e Alessandro Haber) finiscono per litigare come succede sempre più di frequente. In lacrime Marco si chiude in camera sua ed esprime il desiderio di diventare grande, così da poter finalmente realizzare i suoi sogni.
Incredibilmente Marco si ritrova nel corpo di un adulto (Renato Pozzetto) e, spaventato da quanto accaduto, approfitta della lite tra i suoi genitori per scappare di casa, non prima di aver preso dei soldi dal portafoglio del padre. Il “bambino cresciuto” comincia così a realizzare i suoi sogni e si presenta anche a casa di Francesca sapendo che lei sta cercando di affittare una stanza. La donna, che Marco scopre aver avuto anche una relazione con suo padre, resta colpita dal “Peter Pan” che si trova davanti e lo aiuta a diventare il babysitter più richiesto del circondario, vista la sua innata capacità di relazionarsi con i bambini. Tra l’altro il protagonista si ritrova anche a prendersi cura della sorellina Silvietta.
Marco, però, comincia presto a sentirsi in colpa per il dolore che sta causando alla madre e così decide di scriverle una lettera. In tal modo farà tuttavia pensare alla polizia che il piccolo Marco, che sembrava solo scappato di casa, sia stato rapito. Non mancherà comunque il lieto fine per Marco, la sua famiglia e Francesca.
Amurri, che ha scritto a quattro mani con Stefano Sudriè anche la sceneggiatura del film, riesce a contrapporre in modo perfetto il mondo dei grandi, fatto di problemi, liti, discussioni e tradimenti, e quello dei bambini, più spensierato e innocente. Azzeccata in tal senso anche la scelta di vedere Marco, diventato adulto, arrivare a comportarsi come quei grandi additati come “prepotenti” dai più piccoli, per poi però scusarsi: un invito forse a far riflettere gli spettatori su come spesso senza accorgersene gli adulti si comportino in modo sbagliato con i bambini. Altrettanto azzeccata la scelta degli interpreti, in particolare per il ruolo dei genitori di Marco. Unica nota stonata nel cast è rappresentata da Gaia Piras, nel ruolo di Silvietta. Tra l’altro tra i bambini presenti nella pellicola c’è anche una piccola e biondissima Ilary Blasi, che negli anni Ottanta aveva anche preso parte ad alcuni spot.
In conclusione non possiamo dimenticare la ragione, forse principale, per cui Da grande merita di essere citato tra i tanti film con protagonista Pozzetto. Pochi mesi infatti dopo il suo arrivo nelle sale, uscì Big, nota pellicola americana con protagonista Tom Hanks. Anche lì un bambino vedeva esaudito il suo desiderio di diventare grande. Si sono fatte tante ipotesi e ricostruzioni su questo caso di presunto plagio (a partire anche dal titolo). Personalmente non mi interessa sapere se Hollywood, come in altre occasioni, abbia attinto a un film europeo per una sua pellicola. Il punto vero è: chi è più credibile nel ruolo del bambino cresciuto, Tom Hanks o Renato Pozzetto? Per me non c’è partita.