Grave lutto nel mondo del poker: è morto all’età di 29 anni Matteo Mutti. Originario di Tirano, in provincia di Sondrio (Valtellina, Lombardia), avrebbe compiuto fra poco più di un mese i 30 anni, ma era malato da tempo. Mutti era stimato da tutti all’interno dell’ambiente del poker, avendo tra l’altro vinto per due volte il Ring Wsop Circuit, e un titolo Ipt ed Ept, per un totale di circa 300mila dollari di premi; inoltre, era noto anche per le sue doti umane, e colleghi, conoscenti, amici e parenti lo descrivono come un ragazzo sempre pacato, sorridente e dall’animo gentile. L’approccio al mondo del poker avvenne quasi per caso, nel 2011, più per curiosità che per altro, ma fu amore a prima vista. Matteo rimase affascinato dal gioco di carte e iniziò così a documentarsi, a leggere i libri e ad approfondire il No Limit Hold’em, la disciplina in cui lo stesso poi si specializzò. Due anni dopo l’ingresso nel mondo del poker arrivarono i primi tornei vinti, poi a settembre del 2015 il trionfo che lo fece conoscere definitivamente.
MATTEO MUTTI E’ MORTO: I NUMEROSI MESSAGGI SOCIAL
Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social in ricordo appunto della scomparsa di Matteo Mutti, “I post che non vorremmo mai fare – scrive ad esempio un utente su Facebook – soprattutto quando si parla di un ragazzo di trent’anni. Ti vogliamo ricordare così, vincente e sorridente come eri sempre ai tavoli da gioco”. Su una pagina social dedicata al poker invece si legge: “Vicini al dolore di tutta la community del poker italiano per la perdita del giovanissimo Matteo Mutti un grande abbraccio alla famiglia e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”. I funerali di Matteo Mutti si terranno quest’oggi, mercoledì 1 luglio 2020, presso la Chiesa Parrocchiale di San Martino a Tirano alle ore 14:30. Ad uccidere di fatto Matteo è stato il coronavirus, visto che Mutti aveva battuto la leucemia, ma a causa del suo sistema immunitario gravemente compromesso, non ha retto l’urto con il covid, e nella giornata di lunedì si è spento in quel dell’ospedale di Pavia dove era ricoverato.