Al Pacino è il protagonista di una lunga intervista comparsa sull’edizione odierna de “La Repubblica”, che ha raggiunto l’artista in occasione del progetto “Writers on writers – Le conversazioni”, nel quale è intervenuto con il monologo di Shylock da “Il mercante di Venezia”. Lui, da sempre innamorato del teatro, ha una vera e propria venerazione nei confronti di William Shakespeare (“Tutti i suoi testi sono tesori pieni di gemme nascoste, ma, forse, la prima cosa su cui riflettere è che era un attore e quindi sa parlare al pubblico, e sa scrivere per chi recita, senza paura dei sentimenti. L’immediatezza con cui arriva agli spettatori è frutto di un lavoro costante e continuo: può sembrare facile recitare Shakespeare ma non lo è affatto se lo si vuole far bene, come pretende la sua grandezza”), il quale, a suo dire, ha interpretato benissimo nelle sue opere il tema della violenza, che attraversa e permea la storia dell’umanità: “L’uomo ha dentro di sé istinti malvagi. Lo sapeva bene Shakespeare, che ha scritto tragedie con una violenza molto superiore a quella che scandalizzò in ‘Scarface’. Basti pensare al Tito Andronico”.
AL PACINO, TRA MITI DEL PASSATO E DEL PRESENTE
La grande carriera di Al Pacino è stata caratterizzata anche da alcuni modelli di riferimento al quale il regista si è costantemente ispirato, alla ricerca di quella perfezione tanto agognata e inseguita dagli artisti di tutto il mondo. Fra i suoi idoli, ve ne è anche uno italiano,Federico Fellini“Mi volle incontrare subito dopo ‘Quel pomeriggio di un giorno da cani’: stava preparando il Casanova, andai all’incontro tremando, era un mito. Cominciò a scrutarmi senza dire niente, poi all’improvviso mi prese la guancia destra con le dita e mi disse con quella vocina inconfondibile: ‘Sei troppo bellino’. È stato il rifiuto più bello della mia carriera. Quando il film uscì mi piacque enormemente e rimasi incantato dalla straordinaria interpretazione di Donald Sutherland”. Sempre restando in ambito italiano, vi è un altro regista – in questo caso contemporaneo – con il quale Al Pacino desidererebbe lavorare: “Non ho alcun dubbio: Paolo Sorrentino“.